Tre domande ai lettori1 min read

“Repetita iuvant” dicevano gli antichi e noi, torniamo a ripetere, anzi a riproporre il tema delle sostanze usate nel vino e da riportare in etichetta. Questa volta lo facciamo rivolgendoci direttamente ai lettori con alcune facili domandine che vi riportiamo di seguito.

 

 

Queste sono alcune delle sostanze autorizzate dalla Comunità Europea per produrre vino. Hanno funzioni e scopi diversi tra loro. Leggetele per favore.
Acido tartarico, alginato di calcio, alginato di potassio, caseina, silicato di alluminio, gomma arabica, caolino, bentonite, bicarbonato di potassio, carbonato di calcio, batteri lattici, solfato di rame, acido metatartarico, tannini, enzimi, acido ascorbico, acido citrico.

Adesso diteci.

Conoscete qualcuna di queste sostanze.

Si   □   No □

Se si, quali……………

Al momento che qualcuna di queste sostanze venisse  usata per produrre vino vorreste che fosse riportata in etichetta?

Si  □     No  □

 

 

Come vedete tre semplici quesiti, perché in realtà le cose sono molto più semplici di quanto si creda. È giusto o non è giusto che il consumatore finale sia informato correttamente?
I risultati verranno pubblicati su Winesurf e poi inviati a produttori ed enologi, a cui chiederemo di commentarli.

Tutti possono rispondere: gli iscritti alla nostra newsletter rimandandoci la mail che riceveranno in questi giorni e chi non è iscritto copiando questo testo, incollandolo su una mail e spedendola a info@winesurf.it.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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