Le Masserie del falco “gelate” ma non troppo3 min read

Recensire ristoranti non è il mio mestiere, ma una bella serata val la pena di celebrarla.

 

Intanto diciamo che Le Masserie del Falco non è un semplice ristorante, ma un vero e proprio borgo con appartamenti, camere d’albergo, Spa e chi più ne ha più ne metta.

 

L’ occasione della cena era la presentazione dei vini dell’azienda Grifalco di Lucania, così il menù degustazione era molto ricco per permettere una molteplicità di assaggi e quindi, per fortuna, anche una recensione adeguata. 

 

L’aperitivo era accompagnato da Topinambur e peperone «Crusk» di Senise  e da «Pastizz» e Mayo di patate arrosto come una melanzana rossa alla brace”. Il primo era una vera delizia, delicata e accattivante, il secondo con il sapore della melanzana un po’ troppo in evidenza, ma comunque assai originale.

 

La cena vera e propria (fino ad ora lo chef aveva schrzato) è iniziata con un antipasto che personalmente non ho apprezzato molto per l’eccesso di sapori mescolati e per la presenza del gelato (avete letto bene, gelato)  a mio parere superflua, ma gli altri commensali mi hanno dato tutti torto quindi devo dedurre che è solo questione di gusti. Si trattava di zucca spaghetto aglio & olio, gelato di caprino al levistico, gazpacho di frutti rossi .

E’ seguita una ciceriata di farina di canapa (chicchi di gnocchi fatti a mano), salsa di carotarancia, spuma di olio di tabacco e barattiero (un cetriolo tondo) . Tecnica impeccabile, ma tabacco in eccessiva evidenza.

 

Poi i due piatti che da soli valgono la visita: Alice nel paese delle meraviglie e Agnello della sellata affumicato alle erbe e radici di campo, gelato allo yogurt e chutney di lampascioni al Ficotto. Il primo è un piatto composto da 5 tipi di raviolo con pasta e ripieni diversi appoggiati nel piatto a forma di orologio con disegnate le ore grazie ad una pasta di olive. I 5 ravioli sono uno più buono dell’altro ed il gioco di dire quale è piaciuto di più ha fatto solo venire in evidenza che erano tutti dei fuoriclasse. Così come un fuoriclasse era il pezzo di agnello servito ad una temperatura perfetta e di una morbidezza da sciogliersi in bocca. Purtroppo (secondo il mio gusto ovviamente) era di nuovo accompagnato con un gelato che a me non è piaciuto, ma soprattutto non ne ho capito l’abbinamento.

 

Il dolce, cioccolato brauni con castagne di Melfi, ricotta, lavanda, mentuccia e carcadè , era anch’esso davvero notevole pur se vedeva il solito….. abbinamento con un gelato (di pino stavolta!).

 

Fuori misura in quanto a bontà i dolcetti finali tra i quali spiccavano i tipici sospiri della Basilicata.

 

Purtroppo per la mia dieta ci  hanno anche servito dei panini eccezionalmente buoni, dei taralli neri con anice e dei grissini che si potevano mangiare ad oltranza senza stancarsi.

 

Al di là della complessità dei piatti e dei loro nomi (!) la sensazione è stata che l’obiettivo detto dal cuoco stesso di “Utilizzare tecniche di cucina moderne per valorizzare prodotti tipici falsamente poveri” sia stato raggiunto.

Lo chef Gianfranco Bruno è molto giovane (30 anni) e, a detta di tutti i presenti (giornalisti eno-gastronomici di indubbia capacità) è dotato di tecnica impeccabile e di senso dell’originalità, che lo porta ad osare molto. Ciò fa di alcuni piatti dei veri capolavori,  altri li rende un tantino troppo temerari, ma nel complesso vale il viaggio che peraltro è un vero viaggio perché il ristorante o “Il borgo delle emozioni” come si autodefiniscono, è perso nella campagna della Basilicata dove arrivare, complici  le strade disastrate, non è esattamente una cosa facile e veloce.

 

 

LE MASSERIE DEL FALCO

Contrada Reddito degli Angeli 14-15

85023 FORENZA (PZ)

TEL. 0971773867

www.masseriedelfalco.it

 

 

Maddalena Mazzeschi

A 6 anni scopre di avere interesse per il vino scolando i bicchieri sul tavolo prima di lavarli. Gli anni al Consorzio del Nobile di Montepulciano le hanno dato le basi per comprendere come si fa a fare un vino buono ed uno cattivo. Nel 1991, intraprende la libera professione come esperto di marketing e pubbliche relazioni. Afferma che qualunque successo è dovuto alle sue competenze tecniche, alla memoria storica ed alle esperienze accumulate in 30 anni di lavoro. I maligni sono convinti che, nella migliore tradizione di molte affermate PR, sia tutto merito del marito! Per Winesurf si occupa anche della comunicazione affermando che si tratta di una delle sfide più difficili che abbia mai affrontato. A chi non è d’accordo domanda: “Ma hai idea di cosa voglia dire occuparsi dell’immagine di Carlo Macchi & Company?”. Come darle torto?


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