Botrus a Ceglie, andate tranquilli!4 min read

Voglio tranquillizzare i miei sei lettori: non ho fatto un contratto con l’amministrazione comunale di Ceglie Messapica, non mi sono trasferito in questa piccola e particolare cittadina pugliese, non ho deciso di fare una guida ai suoi ristoranti. Qualcuno infatti (dei sei suddetti) potrebbe domandarsi perché, dopo aver parlato nell’ultimo mio IGP di un ristorante di Ceglie, nel successivo (con tutti i locali che ci sono in Italia) proprio di un altro locale cegliese vado a scrivere.

 

Ma non è colpa mia se Francesco Nacci è di Ceglie e proprio qui doveva pensare di aprire il suo Botrus, un locale che riesce a fare cucina innovativa pur rimanendo ben aderente al territorio e alla tradizione.

 

Siamo in quella che potremmo definire la passeggiata panoramica di Ceglie, cioè un bel viale che pur essendo nel centro si affaccia all’esterno e domina mezzo mondo. Si starebbe bene anche seduti fuori ma Francesco per adesso preferisce tenere i suoi clienti all’interno di questo locale arredato in maniera lineare, con forte tendenza al modernismo-minimalismo ma con le vecchie volte a mattoni che fanno da piacevole contraltare.

 

Prima di passare ai piatti un minimo di storia. Francesco Nacci e sua moglie Evelyn Fanelli sono praticamente da sempre (si parla di tradizione familiare) nel campo della ristorazione. Francesco in particolare, con l’aria più da professore di semiotica che da ristoratore, è invece uno che in cucina ci sa fare e soprattutto in cucina non si vuole annoiare. Per questo, pur avendo un locale avviato a pochi chilometri da Ceglie come il Relais la Fontanina, si è voluto mettere in gioco anche con il Botrus, dove la cucina ha sempre quei guizzi di sana innovazione che in un locale tradizionale e portato verso la banchettistica (anche se di alto livello), difficilmente sono permessi e apprezzati.

 

Mentre entrando e mangiando al Botrus si sente aria di novità, voglia di “contaminare” con garbo e con materie prime d’eccellenza. Un primo esempio per chi ama il pesce è il buonissimo gambero imperiale violetto di Gallipoli con grano saraceno, ortaggi, cacio ricotta di masseria mentre sul versante carni il trio-tartare (mia definizione) è molto accattivante. Comprende una tartare di mucca podolica con carota croccante e in crema, la tartare di agnellino da latte e una zuppa fredda di legumi misti arcobaleno e la  tartare di cavallo su insalatina di lampascioni mentuccia e pepe nero. Naturalmente se ne può scegliere anche solo una, ma esagerare mi è sempre piaciuto.

 

Tra i primi di pesce non si può perdere il tubettino Benedetto Cavalieri cotto a risotto con fresco di mare, ortaggi, basilico e il gamberone a crudo con scorza di limone, oppure i cavatelli fatti in casa con cozze pelose, pomodorino datterino e cipollotta selvatica, su una passatina di fagioli cannellini e grattata di Bottarga di Muggine. Sul fronte terra ottime le orecchiette di semola fatte  a mano condite con un classico sugo di braciola e  con pecorino di masseria, mentre un piatto molto “Botrus” sono i tagliolini di farina di grano arso con crema di caciocavallo, fiori di zucchina e polvere di caffè 100% arabica.

 

Tra i secondi, se avete ancora fame, vi consiglio un bel filetto di pesce d’amo di torre Guaceto cotto dolcemente in nel coccio con verdure e ortaggi oppure il polletto ruspante allevato a terra cotto su pietra assieme a peperoni e menta.

Molto interessante anche la selezioni di formaggi e salumi.

 

Avrete capito anche voi che gli accostamenti in alcuni casi possono essere non certo classici, ma a Botrus i sapori non si annullano l’un con l’altro ma si esaltano lasciandoti molto soddisfatto. Ma basta parlare di cucina. In sala troverete la bella e brava Evelyn, che vi accompagnerà per tutto il pranzo con grande garbo e maestria. Alla fine la carta dei vini, anzi il “cartone dei vini”: una scelta tra Puglia, Italia, Francia, bollicine, bianchi , rossi, rosati etc di assoluto livello, per la verità con alcuni prezzi “Hors categorie”, ma solo per bottiglie, direbbe Briatore, “da sogno”.

 

BOTRUS divino ristorante

Via Muri, 26

Ceglie Messapica (Br)

tel.  0831 377817

info@botrus.it

Prezzo medio di un pranzo 40-50 euro vini esclusi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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