Plantamura Etichetta Nera, Primitivo d’atmosfera!1 min read

Tra le tante zone vitivinicole della Puglia, ce n’è una che ha caratteristiche tutte particolari.

Parliamo di quella zona che genericamente indichiamo come Gioia del Colle, ma che a ben vedere comprende territorialmente diversi comuni.

Eppure in un così vasto territorio i vigneti iscritti al Primitivo DOC Gioia del Colle sono ben poca cosa: poco più di 250 ettari.

Ma la dimensione ridotta delle sua superficie vitata non è l’unica caratteristica che gioca a favore della particolarità di questo territorio; anche la composizione e l’altitudine dei terreni, che vanno anche oltre i 250 metri, sono fondamentali nel donare a questo Primitivo peculiarità uniche, diverse dal suo altrettanto famoso “fratello” di Manduria.

Tra i piccoli produttori , ma qui non ce ne sono di grossi, l’azienda Plantamura di Mariangela e suo marito Vincenzo rappresenta poco più di un “garagiste”, definizione francese per indicare le dimensioni ridottissime ed uno stile artigianale.

L’Etichetta Nera 2011, vino le cui uve provengono da due piccoli vigneti delle colline gioiesi, ha profumi floreali ma anche di prugna e piccoli frutti con tratti speziati che ricordano caffè e tabacco.

Bocca elegante generosa, senza essere opulenta, reattiva, arricchita da sensazioni di cioccolato mentre scorre piacevolmente su tannini dolci e compatti con accenni finali di lieve e piacevole sapidità.          

 

 

 

Plantamura Etichetta Nera 2011
Primitivo Gioia del Colle DOC
Az. Plantamura
Tel.: 080 3430044
Uvaggio: Primitivo
Prezzo: 8-10 Euro

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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