Monte Sant’Angelo, terra di Jalantuumene3 min read

Gegè Mangano, Luigi per l’anagrafe, è tutto meno che uno chef schivo e introverso.

E’ espansivo, amichevole e si concede senza riserve al cliente. Rifiuta l’etichetta di chef in favore di un più semplice “uno che cucina”: giovane, sulla quarantina ma con già una solida esperienza alle spalle, ha da pochi anni deciso l’avventura in proprio aprendo un suo locale nel paese che lo ha visto nascere.

A Monte Sant’Angelo, grazioso paesino del Gargano e meta di pellegrinaggi, da poco inserito nella lista dei siti patrimonio mondiale dell’Unesco, Gegè propone la sua cucina in un piccolo locale dal nome evocativo, Li Jalantuumene.  

Se le fondamenta  professionali di Gegè sono da ricercarsi negli anni trascorsi con i grandi gruppi dell’Hotellerie, vedi Giga Hotels e Home Lime Company, oggi l’indirizzo culinario strizza l’occhio alla sua terra e a quella inesauribile miniera di prodotti alimentati da una fitta di rete di relazioni con fornitori locali che Gegè coltiva con inesauribile pazienza  e tenacia.

Se cercate una cucina dai sapori sfumati e delicati, costruita su ingredienti ricchi e scenografici, Li Jalantuumene non fa per voi. I piatti che Gegè vi propone sono invece il frutto di sapienze antiche, filtrati e letti con occhio moderno, sensibile a concetti come “recupero”  ed eseguiti con mano sicura. A partire dalla carrellata di antipasti che Gegè recita con enfasi, più che illustrare: panbagnato con stracciatela di Castel del Monte, olio e pepe, medaglione di melanzane con salsa di pomodoro e basilico, panfritto con cicoria di campo e scaglie di caprino.

Passando alle paste si passa da gnocchi con cime di rapa passate nell’impasto, nocciole e bacche di pepe rosa, a ravioli ripieni di caciocavallo di podolica con bottarga di muggine e ad un geniale spiedino di ruote di Cavalieri con formaggio vaccino e pomodoro. Piatti dove il protagonista è il sapore ma l’ingrediente popolare recita comunque un ruolo principale che certo non sfuggirà al cliente attento ai particolari, come il gustoso olio di produzione propria messo in tavola.

Cotture precise e presentazione dei piatti ad alto tasso di appetibilità, con la trascurabile eccezione per il filetto di maialino da latte racchiuso tra medaglioni di melanzane e scaglie di mandorle, che avrebbe richiesto, a mio gusto, 26 secondi e 12 centesimi di cottura supplementare.

Gran finale con pasticceria d’alta classe: panacea di ricotta in salsa di Aleatico, tiramisù di Gegè e le tradizionali ostie di Monte S.Angelo.

Carta dei vini ampia e ponderata, con buona scelte di etichette nazionali e spumantistica con ricarichi più che corretti. Un’ora e 30 di godimento assoluto tra piatti per certi versi educativi e lo spettacolo offerto dal personaggio Gegè, che si avvale in sala dell’aiuto( e del sostegno) della moglie Ninni.

Prezzo del menù proposto: sui  40 euro, poi ci sono anche il menù “verdura”  e “colori” a 25 euro che, per un locale di questo livello, sono da considerarsi modesti. Consiglio: fatevi raccontare come ha fatto a realizzare con Veronelli Editore il suo libro di ricette, mi ringrazierete.

 

LI JALANTUUMENE
Piazza de Galganis, 5
71037 Monte Sant’Angelo (FG)
Presso il centro storico, largo "Le Monache"
Tel. 0884-565484
Apertura: chiuso il Martedì, ma non in estate.

Ferie: Gennaio.

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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