E’ ora di potare, ma non quando fa molto freddo3 min read

L’inverno è il periodo che va dal 21 dicembre al 20 marzo in cui il sole, raggiunto il suo punto più basso sull’orizzonte nel giorno del solstizio d’inverno, inizia a risalire fino al giorno dell’equinozio di primavera. Dal nord al sud dell’Italia si srotola con diversità climatiche importanti da un luogo all’altro.

Sicuramente l’elemento principale che accumuna tutte le realtà viticole in questo periodo è la parola riposo e  in questo periodo l’inverno e il riposo sono fondamentali per la pianta per la pianta.

Riposo è per la vite, che dopo la vendemmia e il suo accumulo radicale perde le foglie in attesa del prossimo germogliamento, non tanto invece per il viticoltore..

Questi giorni sono momenti dell’anno in cui si preferirebbe stare al chiuso, poiché le temperature fuori sono abbastanza rigide per lavorare una giornata intera, anche se in mezzo ai vigneti si vivono momenti e paesaggi unici, in stretto rapporto con l’ambiente e le piante!

Nel passato, questi periodi dell’anno erano anche i tempi per fare la legna: ossia il taglio del bosco per l’uso domestico nelle stufe di casa, oppure per i pali necessari nei vigneti.

Tornando alla vite in inverno, quando la linfa e le riserve sono scese profondamente nelle radici, resiste molto bene al freddo. Nello scorso inverno abbiamo raggiunto temperatura minime che non si vedevano da tempo: in alcune parti d’Italia durante la notte si sono registrate punte a -17/-18 °C , che vengono ancora ben sopportati dalla pianta, ovviamente a seconda della situazione generale attorno.

Il limite è appunto situato al di sotto dei -15/-20°C, e dipende molto anche dalla posizione fisiografica del vigneto e dalla presenza o meno della neve, che permette di raggiungere temperature più alte vicino alle piante.

Contrariamente alle vigne ben radicate e più anziane, le piante giovani sono sensibili al freddo d’inverno, così come le vigne molto produttive, oppure quelle che hanno maturate male (l’imbrunimento dei sarmenti alla fine dell’estate testimonia la costituzione di riserve da parte della pianta).

In questo momento di massimo riposo per le viti, il lavoro principale è quello della potatura, un lavoro che richiede esperienza e capacità, poiché fondamentale per la qualità delle produzioni e la longevità della vigna. Si passa dalla fase produttiva appena terminata a quella futura, pensando sia alle nuove produzioni sia soprattutto all’equilibrio della pianta.

Il lavoro ha comunque anche per noi una breve parentesi di riposo, poiché più calmo e meno stressante di altri periodi della stagione, giusto quello che ci vuole per non sbagliare l’importante lavoro della potatura.

In ogni caso, quando la temperatura scende abbondantemente sotto lo zero, generalmente verso i -5 °C, i viticoltori smettono di tagliare,  un po’ a causa della difficoltà del lavoro in queste condizioni, ma anche perché il legno si indurisce e attraverso i tagli della potatura, il freddo può penetrare profondamente nella pianta.

Un altro motivo per riposare, anche noi..!

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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