Varieitaly e eventualitaly6 min read

Di ritorno dal mio breve Vinitaly (neanche un giorno e mezzo) provo a farne un  breve resoconto.

 

Innovitaly

Iniziare di  domenica e finire di mercoledì  (con un giorno in meno di fiera) pare abbia avuto buoni risultati. I produttori hanno potuto lavorare bene anche la domenica (mattina). Gli unici problemi si sono avuti nel pomeriggio del “dì di festa”, quando l’assalto degli ubriachi ha lasciato alcune zone della fiera in balia degli stessi, senza che un poliziotto o un servizio d’ordine si facesse vedere. Per il resto sembra che il giorno “clou” sia diventato il lunedì, mentre martedì e mercoledì sono giornate più tranquille. Morale della favola: se volevi arrivare abbastanza facilmente, parcheggiare e fare con tranquillità il tuo lavoro prima era consigliabile sfruttare i primi due giorni ora sarà meglio privilegiare gli ultimi due.

 

Standitaly

 

Che gli stand siano più o meno belli, più o meno curati, le tendenze sono comunque due: da una parte quella di usare materiali riciclabili o comunque riutilizzabili (cartone pressato e  legno in primis) dall’altra l’utilizzo in alcuni grandi stand del secondo piano. A questo proposito voglio segnalare una vera novità che spero faccia scuola. Ne avevo già parlato a riguardo di Vinisud e sono gli spazi dove tu puoi andare ad assaggiare un numero x di vini in esposizione senza avere il produttore davanti. Nella Regione Marche lo spazio organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela aveva, al secondo piano, un centinaio di etichette in assaggi libero. Accanto ad ogni vino una scheda presentava i dati del prodotto  e dell’azienda, compreso il numeo di stand dove potevi trovare il produttore.  Lo segnalo perché spero che l’anno prossimo molti altri seguano questa bella idea.

 

Telefonitaly

 

Ma è così difficile potenziare il servizio in modo tale che in fiera si possa anche telefonare? Questa frase la scrivo io ma l’hanno detta più volte molte migliaia di persone incazzate perché non ricevevano e non potevano parlare, gli arrivavano messaggini datati 6 ore prima, ne spedivano sapendo che non sarebbero arrivati in tempo etc.  La stessa cosa accadeva, in maniera ancora più pesante, per la connessione internet., assolutamente impossibile da avere in certi luuuuuunghi momenti. Certo che in una fiera basata sulla comunicazione non si possa comunicare è il massimo! L’hanno prossimo mi porterò dei piccioni viaggiatori.

 

Parcheggitaly

Anche se i parcheggi a pagamento sono aumentati si sono azzerati quelli nelle strade attorno alla fiera (se non vuoi prendere multe salatissime) con il risultato che per trovare posto o arrivi presto (mooooolto presto) o fai come un mio amico che arrivando a Verona alle 10 è entrato in fiera alle 13. Se Verona vuole (e li vuole!!!!!) i soldi di chi viene a Vinitaly forse dovrebbe dare, in cambio, qualche servizio! Sempre sul tema: parcheggio sotterraneo vicino all’Arena (se devi andare a cena in centro non ci sono praticamente alternative): dalle 20.15 alle 23.30 ho pagato 11 euro, devo commentare?

 

Gnocchitaly


La crisi si fa sentire e si ripercuote direttamente su livello di gnocca presente negli stand. Sto parlando del livello “Iper-extra-super-plus” quello che potevi solamente rimirare da lontano. Quello che o creava capannelli davanti ad alcuni stand con relative pozzanghere di bave da dover superare a guado o che vedevi passeggiare con tutine talmente attillate dove la fantasia era inutile. Oramai questo target altissimo e disumano ha trasmigrato. Purtroppo è invece di moda il “book” della standista, dove questa, invece di dirti quante lingue conosce e gli studi che ha fatto,  si presenta in costume (non adamitico per fortuna). Tale moda, che oramai tocca tutti i livelli e tutti i budget è forse una delle cose più tristi della fiera (e delle altre fiere). Per quanto riguarda la gnocca classica, quella che da sempre ti accoglie negli stand o che li visita, assaggia e si veste per stare comoda, il livello è sempre alto, per fortuna.

 

Punti di vistitaly

“Mamma quanta gente è passata!” “Quest’anno non si vede anima viva!”.  Due commenti opposti ma da sempre in una fiera come Vinitaly ci sono spazi presi d’assalto e zone quasi deserte, dove i produttori si guardano l’un l’altro sconsolati. Un consiglio per quest’ultimi: il tempo in cui l’importatore capitava per caso e ti risolveva il budget dell’annata è oramai definitivamente tramontato. Se vieni a Vinitaly devi prepararti mesi prima, altrimenti risparmia i soldi.

 

Puglitaly

Oramai da qualche anno ho alcuni interessanti impegni tra gli stand di questa regione. In particolare questa volta sono stato mandato “a zonzo” tra una dozzina di aziende, trovando alcune interessanti novità.  Molto strano il fatto che praticamente mezzo padiglione dove si trovava la Puglia fosse stato dato a Luca Maroni il quale, molto pauperisticamente, ha pensato di attrezzarlo con pochi tavoli, creando un effetto “vuoto” che certo non faceva venire voglia di entrare anche negli spazi attigui. Forse le visite nella zona puglia non ne hanno risentito (forse), però il tutto stonava, specie venendo dal padiglione accanto, dove la Toscana si mostrava in grande spolvero standistico.

 

Personitaly

Piccola galleria di incontri aperta da quel grande esperto e appassionato di Armando Castagno. Tutte le volte che lo incontro ho il gran piacere di parlare con una persona colta, disponibile e di una gentilezza che quasi ti imbarazza. Ce ne vorrebbero come lui! Ce ne vorrebbero meno invece di personaggi come quello incontrato in uno stand pugliese che mi squadrava dalla testa ai piedi chiedendosi se fossi veramente un giornalista, che cosa volessi da lui e soprattutto per quanto tempo avrei continuato a rompergli le tasche standogli davanti.  Per fortuna è stato un caso isolato. Per il resto è stato un Vinitaly, stranamente per me, molto al femminile e quindi devo ringraziare (in assoluto ordine casuale)  Stefania Zolotti, Paola Paoloni, Maddalena Mazzeschi Magdalene Beverari e Terry Baccini per avermi accompagnato, scortato, aiutato etc.

 

Biologitaly

Forse il tema principale della fiera e sicuramente quello più di moda! Per capirlo bastava provare a mettere il naso nello spazio di Vivit dove la ressa e la confusione erano perenni.  Saranno stati gli spazi ristretti, saranno state le molte persone che volevano assaggiare, ma il successo di questa proposta credo porterà a dei ripensamenti sulle molte-troppe location in cui sembra obbligatorio debba dividersi questo mondo. Ma di  biologico si è anche parlato e per quanto ci riguarda il nostro articolo sulla normativa europea (vedi) ha creato più di una discussione e non sempre i toni sono stati pacati.

 

Bottiglitaly


La soddisfazione sentendoti dire da più di un produttore “Anche io sto usando bottiglie più leggere!” non è stata edulcorata dall’aver scoperto la madre di tutte le bottiglie pesanti: 1.200 grammi di pesantezza (solo il vetro ovviamente)che gridano vendetta al cielo ed all’intelligenza dell’uomo.

 

Auguritaly


Nei giorni della fiera un carissimo amico ha dovuto anticipare un’operazione molto difficile ma che, per fortuna, è andata bene. Auguri a te amico mio e alla tua meravigliosa famiglia! In cantina ho grandi bottiglie pronte a festeggiarti.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE