Maggio 2011: poco da segnalare, solo un po’ di caldo3 min read

E’ stato un maggio indubbiamente caldo anche se non estremo.

Il nord Italia ha fatto da traino, visto che è accaduto spesso nelle ultime settimane del mese che il settentrione abbia avuto temperature decisamente più estive rispetto a quelle misurate al sud.

Anzi, il sud è stato anche interessato da piogge che invece sono mancate al nord, dove è cominciata a serpeggiare la paura di iniziare una nuova stagione estiva all’insegna della siccità.

Nonostante valori medi delle temperature così sopra la norma sono comunque mancati gli estremi che hanno caratterizzato altre annate, a parte una breve escalation termica che si è verificata durante l’ultima settimana di maggio con temperature oltre i 30° centigradi.

Solamente due anni fa, nel 2009, si era avuto un mese di maggio più caldo ed estremo, mentre se guardiamo al 2010 è stato totalmente al contrario, con piogge e fresco.

Per alcune aree viticole il clima favorevole di questa stagione ha confermato la precocità vegetativa già impressa dal mese di aprile, portando diverse varietà all’inizio della fioritura in tempi veloci.

Inoltre le condizioni favorevoli del tempo,  hanno favorito una difesa alla malattie senza chiedere molti interventi contro le crittogame; in vigna si sta iniziando a completare la palizzatura della vegetazione e si in iniziano ad intravvedere i primi filari di vigneto pettinati con la cimatrice.

Non ci scordiamo però di una fase viticola molto importante che si svolge in questo periodo: la fioritura. A questo proposito alcuni consigli.

La fioritura della vite, è una delle fasi fenologiche più delicate della sua stagione.

In questa periodo si determina la futura quantità di uva e la sua qualità. La velocità con cui questa fase avviene è determinante per la positività del suo risultato.

La disponibilità d’acqua è fondamentale, ma gli eccessi possono essere dannosi per il completamento dell’allegagione e della formazione dei primi acini. Per di più, in questo stadio la pianta, è notevolmente sensibile alle patologie fungine.
In quest’annata alcune aree viticole soprattutto al nord sono state interessate da copiose piogge e temporali che hanno iniziato con i primi di giugno e si sono protratte per oltre dieci giorni.

Le varietà che erano in fioritura hanno risentito dell’andamento climatico della prima settimana di giugno con ripercussioni negative sull’allegagione con perdita di fiori e degli ancora piccolissimi frutti.

Spesso si vedono alcuni acini già in formazione mentre ci sono anche fiori che hanno abortito lasciando i loro residui sul rachide in attesa di cadere.

Si potrà sapere qualcosa di più dell’allegagione appena si formeranno meglio gli acini, e con il probabile risultato di vedere grappoli più spargoli e aperti, che qualitativamente potranno essere una conseguenza positiva.

Bisogna comunque tenere alta la guardia per evitare la partenza di malattie fungine quali la peronospora e la botrite, che invece farebbero perdere grappoli e danneggerebbero la qualità.

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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