Quello che vide Tachis in Maremma3 min read

Non rinuncio al mio minuscolo contributo per ricordare Giacomo Tachis.

 

Venni a sapere della sua esistenza contemporaneamente alla scoperta del Sassicaia. Si parla di fine anni ’80, si parla del Gambero Rosso di San Vincenzo, si parla di Fulvio Pierangelini che me lo fece scoprire in una mitica merenda nel suo locale.  

 

Assieme al dottor Peter Max Suter eravamo andati da lui proprio per questo. Fulvio ci portò dei cuori di sedano, del formaggio e appunto il Sassicaia 1985, annata ritenuta da molti la migliore di sempre.

 

Robert Parker pare l’abbia definito il migliore vino del secolo.

 

Tachis preferiva il 1988, assai diverso dall’85, in effetti più elegante e meno potente, ma ugualmente strepitoso.

 

Io mi affacciavo per le prime volte ai grandi vini. Il Sassicaia stava aprendo un’epoca di straordinaria importanza per i vini del litorale toscano, ma anche per l’Italia tutta.

 

Nell’occasione con mia grande sorpresa, ma anche gioia e perplessità, scoprii che quando fa comodo la Maremma comprende anche il bolgherese: leggevo del Sassicaia come vino della Maremma!

 

Fu giocoforza cominciare a leggere e cercare di conoscere meglio quei vini e quel mondo. Ma il Sassicaia in quei momenti era un mito, si riusciva a trovare una bottiglia solo tramite amicizie, pur se a caro prezzo.

 

Inevitabile scoprire anche colui che tanto contribuiva alla sua realizzazione e successo, cioè Giacomo Tachis. Leggevo tutto quello che trovavo su di lui, mi pareva perfino di conoscerlo, ma ovviamente non era così.

 

Poi il caso volle che lo conoscessi davvero. A metà degli anni ’90 nacque la DOC Monteregio di Massa Marittima e per la sua presentazione fu invitato a fare un intervento proprio lui.

 

Mi piazzai in sala isolandomi dal mondo e collegandomi in diretta con il suo volto e il suo parlare. Con la sua voce calda e per niente cattedratica disse tante cose belle e interessanti, tante cose nuove per me. Ovviamente soprattutto di vigne e di vini.

 

Ma disse in particolare una cosa che mi colpì profondamente, perché era qualcosa che avevo dentro di me, ma non era mai venuta a galla. Così come quando leggi una poesia e scopri cose che erano dentro di te, ma non trovavano le giuste parole per uscire, per prenderne coscienza, per essere realizzate.

 

Parlando del nostro territorio, cioè della Maremma grossetana, fece un’analisi dei nostri terreni e del nostro clima. Poi disse che avevamo una cosa speciale, spesso trascurata, ma che invece rappresenta un fattore importantissimo nell’economia della vite. Una cosa che solo in certe zone della Sicilia l’aveva vista così evidente e formidamile: la nostra luce! La luce del nostro cielo di Maremma.

 

Nel dire questo adoperò la frase che mi fece sobbalzare e mi mise in orbita: “quando vengo qui da voi e scollino nei pressi di Batignano vedendo all’improvviso la piana della Maremma mi si accende la luce del vostro cielo”. Era  questo che io avevo sempre visto, mi colpiva, ma non avevo mai realizzato che così era. E’ vero! È come dice lui, provate e controllate.

 

Per questo in particolare gli sono grato, non solo per il Sassicaia e tutti gli altri vini che ha realizzato, ma per aver dato parole ad una mia personale e piacevolissima sensazione di unicità, provata senza realizzare cosa esattamente fosse.

 

Roberto Tonini

Nato nella Maremma più profonda, diciamo pure in mezzo al padule ancora da bonificare, in una comunità ricca di personaggi, animali, erbe, fiori e frutti, vivendo come un piccolo animale, ho avuto però la fortuna di sviluppare più di altri olfatto e gusto. La curiosità che fortunatamente non mi ha mai abbandonato ha fatto il resto. Scoperti olio e vino in tenera età sono diventati i miei migliori compagni della vita. Anche il lavoro mi ha fatto incrociare quello che si può mangiare e bere. Scopro che mi piace raccontare le mie cose, così come a mio nonno. Carlo mi ha invitato a scrivere qualche ricordo che avesse a che fare con il mangiare ed il bere. Così sono entrato in questa fantastica brigata di persone che lo fanno con mestiere, infinita passione e ottimi risultati. 


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