La stampa estera a portata di clic:Terre de Vins, n.46, marzo-aprile 20172 min read

Due i titoli di copertina. Il primo, più grande: Le migliori 100 carte dei vini di Francia. L’altro, in basso: Esclusivo, Emmanuel Macron “Le vin , c’est l’âme française”.

 

Si comincia, come sempre, con le vignette di Master Chat  e Terre de web , dedicata alle migliori applicazioni web  dedicate al vino. Seguono le altre rubriche dell’attualità, la scuola del vino (si parla di sauvignon),  i consigli del sommelier, le notizie dalla Languédoc e dalla Champagne, gli appuntamenti del vino (Vinotez-le), le tendenze dell’architettura (la nuova cantina di Les Carmes Haut-Brion) …

Eccoci dunque al concorso relativo alla migliori carte dei vini. Diverse le categorie esaminate: i ristoranti gastronomici di prestigio, i ristoranti di catena, brasseries e bistrots, ristoranti tradizionali, bar à vins

Dopo i locali premiati, segue l’elenco completo delle migliori 100 carte dei vini ripartite tra le diverse regioni della Francia. Segue, subito dopo, l’altro pezzo forte di questo numero: un’intervista al candidato alla Presidenza Emmanuel Macron, ex- ministro dell’Economia e appassionato di vino.

 

Il servizio sulle saghe del vino di questo mese  riguarda la famiglia Bichot, a Beaune. La Maison Bichot, 180 dipendenti e 52 milioni di euro di affari, può contare su 460 ettari di vigna, di cui 105 di proprietà. 

 

L’intervista “sur le divin” è per Jacques Gravegeal, presidente dell’interprofessionale dei vini del Pays d’Oc e proprietario di vigne a Pic-Saint Loup. 

A seguire è una grande degustazione dei vini del Sud-Ouest, un mosaico di territori che si estende dall’Aveyron ai Paesi Baschi, al confine con la Spagna. La commissione di assaggio è, come sempre, costituita, da esperti della rivista, giornalisti, cavistes, sommeliers ed enologi.

 

Molte scoperte e belle novità. Le “pepite” della redazione riguardano questa volta i bianchi del Roussillon , a base di grenache blanc, gris, macabeu e malvoisie, e i rossi del sud e biologici.

 

Nella  sezione gastronomica:  i vini adatti al Saint-Néctaire (formaggio di latte di mucca dei Monts Dore) e quelli per accompagnare il cabillaud (merluzzo di Bretagna).

 

Poi: una verticale di St. Émilion Tertre Roeteboeuf, due vini biologici bordolesi scelti da Laure Goy, la pagina di Queffélec sul ristorante Le Cinq  di Palais St.Georges a Parigi, i nuovi locali del vino a Bordeaux. Ancora: cucina verde dello chef Lionel Giraud a Narbonne .

 

La prima escapade scelta per questo numero è nel Beaujolais , terra di vigne di castelli. L’altra è Malta, la sentinella del Mediterraneo. Restano la vetrina degli accessori da vino, i libri e la pagina del ritornato Pierre Arditi sull’Hostellerie Jérôme a La Turbie.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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