Etilometri inaffidabili? Franco Ziliani lancia la carica.2 min read

Gli etilometri, tutti gli etilometri, sono un metodo di rilevazione preciso dell’alcol nel sangue o no? Per molti no! Partendo da questo assunto, perorato con forti motivazioni scientifiche dall’astrofisico Vincenzo Zappalà (vedi), il “Giovane Promettente” Franco Ziliani ha deciso di rendersi fautore in prima persona di una protesta che potrebbe veramente segnare questa edizione del Vinitaly.  " Un gesto semplicissimo: uscire dal Vinitaly e presentarci in massa, a piedi, perché non essendo ancora saliti nelle nostre auto non ci possono accusare di aver compiuto alcun reato, dai vigili e dalle forze di polizia che si trovano fuori dall’ente fieristico, autodenunciandoci di aver superato i limiti dei consumi di vino consentiti e pretendendo, in massa, di essere sottoposti ai controlli dell’etilometro. Facciamolo in cento, cinquecento, mille, e se necessario presentiamoci in massa, arrivandoci a piedi o in autobus, al comando dei vigili urbani di Verona in via del Pontiere, a quello della Polizia Stradale in Lungadige Galtarossa, convochiamo i cronisti dell’Arena di Verona e dei principali quotidiani e delle televisioni, solleviamo il caso, facendo clamorosamente risaltare l’ipocrisia di una situazione paradossale che autorizza di fatto l’infrazione ed il reato di massa, perché sarebbe letteralmente impossibile controllare le migliaia di visitatori che usciti dal Vinitaly salgono sulle loro auto, perché si sa perfettamente – e si fa finta di non sapere – che tantissimi di loro non sono in regola. Un gesto clamoroso, una protesta plateale, spettacolare. Forse il modo migliore, in quella che per cinque giorni è la capitale del mondo del vino italiano, per sollevare un problema, quello della schiavitù da etilometro, degli eccessi di severità da etilometro, lo ripeto, del “terrorismo” da etilometro, dell’ingiusta criminalizzazione di chi, in fondo, non fa altro che bere due o tre bicchieri di vino a tavola, mangiando, che non può davvero più essere ignorato.” (leggi qui per intero il post).
Il gesto, se seguito da molti (giornalisti e non) potrebbe veramente avere un valore civico notevole. Per la prima volta infatti un folto gruppo di cittadini metterebbe in dubbio ALLA BASE un sistema che da una parte potrà aver dato anche dei risultati in termini di morti al volante (non conosco però i dati in merito) ma dall’altro ha messo in ginocchio un settore, come quello del vino a ristorante, calato a livelli da nazione di astemi.
In chiusura  voglio sottolineare che non si tratta di voler abolire l’etilometro, ma di capire se è un sistema inoppugnabile, a prova di errore e, se e quando dimostrato il contrario, chiedere la sua sostituzione immediata con macchinari più adatti. Non siamo dei riottosi difensori dell’ubriacatura, ma dei cittadini che vogliono regole ed informazioni precise per non dovere poi pagare di persona sbagli di altri.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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