La Brinca2 min read

Unica controindicazione: non andate a La Brinca se nevica e siete senza catene: per il resto non esiste ragione al mondo per non lasciarsi prendere dal clima di questo Vinstorante di quasi montagna a due passi dal mare. Di montagna è la piccola strada che in due chilometri dalla statale per Ne vi porta al locale, di mare è l’aria che entra dalle finestre. Di concreta “Ligurità” sono i piatti proposti dalla famiglia Circella.

Prima dei piatti però, ovviamente  la carta dei vini e prima dei vini i ricarichi. Meglio che in enoteca  e, se comprate una bottiglia per portarla a casa, ancora meglio (sconto attorno al 20%). Raramente abbiamo visto una carta che unisce una selezione rigorosa ed assolutamente non scontata di vini liguri e nazionali ad un panorama enormemente stuzzicante di vini esteri, proponendo il tutto a prezzi eccezionalmente bassi. “Il vino voglio che si beva” afferma Sergio Circella e con noi sfonda una porta aperta.

Per mangiare invece potete partire con un saziante e onnicomprensivo antipasto della casa, dove accanto alla cima ripiena troverete l’alice fritta, le torte liguri (tra cui spicca la Baciocca di patate)e l’immancabile prebugiun di patate e cavolo nero. Tra i primi emergono un sontuoso minestrone alla genovese  e le lattughe ripiene in brodo. Per secondo vi consigliamo degli involtini in umido fantastici, che qui prendono il nome di Tommaselle ed il coniglio farcito. Se ancora sentite  appetito ci penserà un bel piatto di formaggi locali a, come dicono gli Hobbit, saziarvi anche gli angoli. Se uscite vincitori anche da questa tenzone una bella fetta di torta di ricotta o di mele e cannella vi porterà, completamente satolli, nel paradiso dei ghiottoni.

La Brinca
Ne, Località Campo di Ne , 58 (GE)
Orario: chiuso il lunedì, aperto a cena negli altri giorni e a pranzo solo sabato, domenica e festivi.

Prezzo medio 30-35 vini esclusi

Ricarico medio dei vini: 40-45%

Tel. 0185337480
Fax 0185337659
labrinca@labrinca.it
www.labrinca.it

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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