Calabrigo, Primitivo che non si nasconde1 min read

Non è provocatorio dire che il Primitivo ha "trasformato" tanti altri vini, confermando  il luogo comune (ma vero) di essere stato usato, anche in tempi non lontani, a dare forza e spessore  a vini anemici di tutta Italia. C’è però  anche un lato della storia ancora poco esplorato ed è quello che lo  ha visto imbottigliato addirittura in sostituzione di altri vini. Quando ancora  le DOC  non c’erano, nei primi anni ’60, non era difficile trovarlo sotto mentite etichette nordiche. Storia passata ovviamente; oggi il Primitivo ha una sua meritata visibilità  e rischia in proprio, giocando la sua credibilità confrontandosi con vini di tutto il mondo. Il Calabrigo 2007, il cui nome deriva dalla località dove si trova il vigneto, è un primitivo che potremmo annoverare tra quelli tradizionali, tutto impostato sulla maturità del frutto e sulla sua immediatezza. Il colore è giovane e fitto mentre al naso è percepibile un netto richiamo ai frutti neri. In bocca  è morbido, caldo e la dolce, la struttura è sorretta da  fresca  acidità, con  finale alquanto persistente. Un vino piacevole ed appagante

 

Calabrigo 2007

Primitivo di Manduria DOC

Az. Tenuta Zicari

Tel. 099.4534510

Uvaggio: Primitivo 100%

Prezzo: 12 €

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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