I voti alle anteprime.7 min read

Non pensavamo che la nostra ideuzza di dare forma scritta ai commenti più o meno benevoli che ogni anno circolano sul livello organizzativo delle anteprime toscane ricevesse un interessamento così alto. Durante le giornate di assaggi molti colleghi, produttori ed addirittura responsabili di consorzi ci hanno interpellato sul tema. Ci siamo sentiti così investiti del ruolo di “giudici”, sicuramente aldilà della nostra idea iniziale.
Per questo i nostri giudizi saranno ancora più ponderati e cercheranno, ove il caso lo richiederà, non solo di evidenziare problemi ma anche proporre possibili soluzioni.

Vi ricordiamo i quattro punti su cui abbiamo sviluppato i nostri giudizi.

• Logistica (dove viene fatto l’evento: bellezza della location, sua fruibilità, possibilità di raggiungerla facilmente, parcheggi).
• Organizzazione generale (reception, organizzazione spostamenti dei giornalisti. Livello e ricettività alberghiera durante l’evento).
• Possibilità degustative (spazi a disposizione per degustare, collegamento internet, servizio vini, velocità e precisione del servizio. Facilità di incontro e di degustazione con i produttori).
• Gastronomia (qualità dei cibi serviti nei pranzi e nelle cene, comodità di servizio durante i pranzi).

 

Nel corso di queste giornate abbiamo capito che la voce “gastronomia” era quella sia  meno importante sia  più fuorviante  ( si viene per degustare e non per  seguire il detto “Francia o Spagna, basta che se magna”) dal compito che ci attendeva. Inoltre pranzi e cene erano appaltati a catering, ristoratori, associazioni etc , che dovevano produrre cibo per almeno 300 persone. Per questo risultati tra l’insapore ed il quasi tragico erano all’ordine del giorno  (e della sera). Se si escludono alcune cime abissali come i crostini del buffet di venerdì a Montalcino, praticamente congelati eppur mollicci ed i tramezzini alla Leopolda, a base di un paté più dolce di una crema pasticcera, il voto medio alla ristorazione di tutta la settimana  è  un 5 di cui però non terremo conto facendo la media finale.

Veniamo a cose più serie:

Logistica e possibilità degustative.

(Abbiamo pensato di accorparle per sviluppare meglio il discorso)

 

San Gimignano

La bellezza della Sala Dante nel Palazzo Comunale di San Gimignano è commovente. Il riuscire a servire in maniera consona vino in luoghi come questo è sicuramente un qualcosa che non solo va premiato, ma andrebbe “esportato” nelle centinaia di sale, di palazzi storici e di musei che il nostro Belpaese potrebbe mettere in campo e che invece tiene chiuse e silenti.  Sul servizio c’è da dire che, rispetto alle altre anteprime,  i sommeliers avevano a che fare “solo” con 40-50 persone e questo facilitava molto le cose. La degustazione pomeridiana invece, col classico sistema dei tavolini-con-dietro-il-produttore-che serve-il-vino era organizzata in maniera consona ma niente di più.  Voto 7

 

Chianti Classico

Se Sala Dante è il massimo dal punto di vista artistico, la Stazione Leopolda  lo è dal punto di vista delle possibilità organizzative. Spazi immensi, silenzio, temperatura perfetta, luci ineccepibili, vini alla giusta temperatura.  Spazi come questi sono il paradiso dei degustatori. Ed in paradiso ci sono gli angeli, alias sommeliers: puntuali, precisi, disponibili.  Inoltre un nuovo parcheggio sotterraneo si trova a pochi metri dall’ingresso ed altri a non più di 500 metri. Se proprio vogliamo trovargli un difetto,  possiamo dire che la degustazione bendata era difficile perché non esistevano bottiglie coperte: forse organizzare una sezione “blind” non sarebbe una cattiva idea. Voto 8.5

 

Montepulciano


Piazza Duomo è bellissima, ma il tendone bianco eretto al centro non lo era altrettanto. Capisco che con il restauro in atto della fortezza si deve fare di necessità virtù, però…. Quest’anno almeno gli spazi per degustare erano adatti e non si stava, come lo scorso anno,  tipo acciughe in barile. Qui terminano però le note positive. La degustazione, per motivi vari (cambiano tutti gli anni ma purtroppo il risultato non cambia) è potuta iniziare solo con un’ora e mezzo di ritardo. Della trafila “Saluti del Sindaco-del Presidente del Consorzio- presentazione-con-grafici-e-degustazione-vini–-della-nuova-annata”, se ne potrebbe tranquillamente fare a meno, oppure spostarla durante la cena ufficiale del giorno prima. Inoltre il servizio vini era, nella migliore delle ipotesi, disorganizzato. Si potranno dire tante cose sui sommelier ma almeno il loro lavoro lo sanno fare. Sostituirli con ragazzi di buona volontà ma non abituati a cose del genere porta inevitabilmente a risultati scadenti. Inoltre, al contrario di Firenze, tutte le bottiglie erano bendate e la sola certezza che avevi di stare assaggiando proprio il vino richiesto era un cerchietto di carta che ti consegnava chi serviva il vino e che ti lasciava, quantomeno, perplesso. Voto 5

Montalcino


Anche qui stesso discorso di Montepulciano: la Fortezza è bellissima ma i tendoni bianchi la rendono mostruosa. Pure in questo caso capisco che non ci sono strutture adatte ma….. Comunque, all’interno del capannone,  il servizio vini era organizzato  piuttosto bene. I sommeliers, come al solito, facevano bene il loro lavoro. Non riesco ancora a capire quella specie di padella di cartone dove si infilano quattro bicchieri per volta, che occupa uno spazio enorme sul tavolo e crea mille problemi, non ultimo quello di non sapere veramente (non potendo vedere la bottiglia) che vino stai degustando.  Però se continuano ad usarla un motivo ci sarà. Ci sarà anche un motivo del perché diversi vini erano, per febbraio,  a “temperatura ambiente”: cioè molto, ma molto freddi. Ultimo appunto sul rumore che inevitabilmente in capannoni del genere si crea e che, a lungo andare, da molto fastidio. Voto 6.5

(Montalcino+ Montepulciano)

Discorso riguardante le manifestazioni in  provincia di Siena, da cui escludo San Gimignano in quanto l’organizzazione è separata. Ma perché, invece di montare brutte tende e mostruosi tendoni (che costano anche fior di decine di migliaia di Euro) non si pensa a trasferirsi dove le sale ci sono e sono anche bellissime. Organizzare assieme le due manifestazioni a Siena, magari nel complesso del Santa Maria della Scala ( ma ce ne sono anche altri) farebbe risparmiare tempo e denaro. Quel tempo potrebbe essere usato per portare comunque i giornalisti a Montalcino e Montepulciano ed il denaro per creare una manifestazione di maggiore impatto mediatico.

 

Organizzazione generale.

Tutti  i consorzi hanno personale esperto e di una gentilezza disarmante. Questo non vuol dire che i problemi non nascano. Ritardi nelle conferme degli alberghi (con alcuni di livello medio-basso) e  complicazioni logistiche per autobus e spostamenti sono stati riscontrati praticamente dappertutto. Mediamente però crediamo di poter dare la sufficienza a tutte e quattro le manifestazioni.

 

Riassumendo.

 

San Gimignano 

Ristorazione                    (5)
Logistica +pos. degustative 7
Accoglienza                       6
Voto finale                               6.50

 

 

Chianti Classico/Firenze   

Ristorazione                     (5)
Logistica +pos. degustative 8.5
Accoglienza                       6
Voto finale                               7.25

 

 

Montepulciano

Ristorazione                     (5)
Logistica +pos. degustative 5
Accoglienza                       6
Voto finale                               5.50

 

 

Montalcino


Ristorazione                     (5)
Logistica +pos. degustative 6.5
Accoglienza                       6
Voto finale                               6.25

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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