La stampa estera a portata di clic:Bourgogne Aujourd’hui, n. 133 – 20173 min read

C’è molto Sud  (Côte Chalonnaise e Mâconnais) , nel primo numero dell’anno di questa rivista bimestrale, interamente dedicata alla Borgogna.

Non è un caso: la irrefrenabile ascesa dei prezzi dei cru più prestigiosi della Côte d’Or, facilita la scoperta dei “valori sicuri” delle aree meno famose.

E di fatti il titolo centrale di copertina è appunto rivolto  ai buoni vini “per tutte le borse” di questo inizio 2017.

Gli altri titoli: incontro con Eric Carrière, dal football al vino; i borgognoni dell’anno che è appena passato; il terroir in esame, Mercurey.

 

Dopo l’editoriale  di Tupinier, che racconta questo numero,  seguono, come sempre, le notizie dell’attualità. Il tema più importante è quello del progetto, recentemente approvato, della rete delle  Cités du Vin della Borgogna (Beaune, Chablis e Mâcon).

 

Poi:  la vendita del prestigioso Domaine Bonneau du Martray (Corton-Charlemagne) al miliardario americano Stanley Kroenke, già proprietario di Screaming Eagle,  la bocciatura del lieu-dit Côte-Rôtie dell’AOC Saint-Véran, per l’opposizione dei produttori del Rodano, Pierre Vincent nuovo Direttore generale del Domaine Leflaive (Brice dela Morandière resta  gestore associato).

 

I servizi veri e propri di questo numero cominciano  con la lunga intervista a Eric Carrière, già campione di Football, riconvertitosi  al vino: proprietario di vigne nella Valle del Rodano e in Borgogna, ha inaugurato un grande negozio di vino a Dijon, Les Caves Carrière.

L’articolo successivo è un racconto fotografico della celebre Paulée di Meursault che chiude  le Trois Glorieuses, il lunedì seguente alla grande vendita all’asta dei vini degli Hospices de Beaune: a mezzogiorno si chiudono le porte dello Château de Meursault (sede dell’evento) e i produttori aprono le bottiglie portate per l’occasione.  

 

Eccoci giunti alle degustazioni. Si comincia con le appellations del Mâconnais:  naturalmente Pouilly-Fuissé, poi Pouilly-Loché, Pouilly-Vinzelles , Saint-Véran e Viré-Clessé.

Continua l’ascesa  di questi cru, grazie anche ad un’ eccellente annata 2014. Pouilly-Fuissé, il primo e più famoso di essi, festeggia i suoi 80 anni. A celebrarli, anche l’assaggio di due bottiglie straordinarie del 1947 e del 1937.

 

La seconda degustazione è dedicata ai Clos de Vougeot   2012-2014 e alle denominazioni satellite , Vougeot Premier cru e villages 2013 e 2014. Chiude questa sezione quella dedicata a due appellations  del beaunois, tra loro vicine, ma molto differenti: Chorey-lès-Beaune e Savigny-lès-Beaune, delle annate 2014 e 2015. Alla  Guide d’Achat segue un ampio focus sul terroir di Mercurey, nella Côte Chalonnaise: 650 ettari vitati in bianco e , in grande maggioranza (550 ha.), in rosso.

 

La degustazione che segue è articolata tra i diversi crus. Si parte  con gli “assi” , dal monopole La Cailloute a Les Naugues.  Poi i re e infine i valletti. Chiude il servizio la dettagliata carta dei cru e dei suoli del terroir di Mercurey. Nelle pagine che seguono vengono presentati i produttori dell’anno,con i loro vini, e le giovani speranze , tra le quali Charles Magnien.

Si chiude con le migliori bottiglie degustate alla cieca  dalla Redazione nel corso del 2016 (punteggio più alto, 19/20, per un vino del Mâconnais, il Viré-Clessé L’Exception 2013 del Domaine Jean-Pierre Michel) e con i libri.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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