I vignaioli di Citeaux: che bella storia quando il vino è parte di noi2 min read

Potrà sembrare una frase forte ma da sempre sostengo che il vino è una specie di “prodotto parassita”.

 

Un qualcosa  che riesce a vivere e ad esprimersi veramente solo quando si aggancia fortemente ad altro, in particolare alla storia dell’uomo.

 

Non accadrà mai, ma se venisse scritta la storia  di come il vino, sin dai tempi più remoti, abbia  influito nella vita, nelle decisioni, nell’economia del genere umano, si capirebbe come questo prodotto sia stato il vero è proprio “Grande Fratello liquido” che da sempre, molto bonariamente, è stato accanto a noi.

 

Lo si capisce benissimo leggendo  “I vignaioli di Citeaux” il nuovo libro che il nostro Guglielmo Bellelli, oramai dedito alla scrittura e a Winesurf, ha pubblicato da pochissimi giorni.

 

Si tratta di un romanzo storico ambientato in varie regioni della Francia tardo medievale, ma soprattutto in Borgogna, nella Guascogna (in particolare nella zona di Bordeaux) e in Normandia.

 

Al centro di tutto Guillom, un bravissimo vignaiolo della Champagne che si ritrova accusato ingiustamente di essere quello che oggi sarebbe definito un assassino seriale.

 

Per fortuna riesce a sfuggire e trova asilo presso l’appena fondato Monastero di Cîteaux. Qui Guillom prende praticamente in mano la conduzione dei vigneti donati all’Abbazia e della cantina, migliorando in maniera sensibile il vino prodotto.

 

Tra un colpo di scena e l’altro, tra viaggi, fughe e  inseguimenti, non si perde mai di vista la vigna e soprattutto il come la vigna abbia segnato alcune parti della Francia, in particolare Champagne e Borgogna.

 

Non vi racconto come andrà a finire la storia anche se salto alla fine del libro, dove si trova l’approfondita e impagabile storia del Clos de Vougeot, da sempre fiore all’occhiello del monastero di Cîteaux e del Clos de Tart, unico caso di Clos coltivato (almeno nei primi tempi) da monache e comunque di proprietà della comunità femminile di Notre Dame de Tart fino agli anni della Rivoluzione.

 

Queste pagine fanno da approfondito suggello ad un libro dove personaggi realmente vissuti accanto a quelli nati dalla penna di Guglielmo permettono di trovarsi sia alla lettura di un bel libro di storia che tra le pagine di un avvincente romanzo.

 

Ma che sia romanzo o libro di storia, il risultato è lo stesso: dalle righe scritte da Guglielmo si capisce come senza la vite la nostra esistenza sarebbe stata molto diversa e forse “la bestia” o le bestie presenti nel libro avrebbero avuto il sopravvento su tutto.

 

 

 

Guglielmo Bellelli

I Vignaioli di Cîteaux

Mario Adda editore

15€

 

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE