Una grande flûte accompagnata semplicemente dalla parola Champagne riempie la copertina di questo numero dicembrino di WS.
I titoli minori sono altrettanto laconici: Martinelli, il Tribeca Grill di Robert De Niro, Amarone. Apre l’editoriale di Shanken e Matthews, dal titolo “Francia, Italia e USA” alludendo i principali temi di questo numero (appunto Champagne, Amarone e il locale di De Niro).
Dopo il feedback dei lettori, le rubriche di GrapeVine: la divisione di Miraval dopo il divorzio tra Pitt e Jolie, accessori per i formaggi e per i cocktails, e ancora le pagine degli editorialisti (Laube sul “paese dell’elasticità”, ossia sui cambiamenti del modo di fare il vino nella Napa Valley, Kramer su che cosa rende grande un’annata).
Il primo servizio, di Alison Napjus, è dedicato allo Champagne, il potere della festa: i grandi territori, i rating delle annate, le migliori cuvées.
E poi lo Champagne a tavola, con le ricette e gli abbinamenti di Owen Dugan. Emma Balter presenta le bollicine di qualità e a buon prezzo nel mondo (non manca naturalmente il Prosecco).
Tim Fish intervista e racconta Lee Martinelli, i suoi vigneti e i suoi vini (Zinfandel, Chardonnay, Pinot Noir).
Eccoci dunque all’Amarone, il “potent italian red”. Ne parla Alison Napjus, che presenta i suoi preferiti, come si fa e come invecchia (1990, 1997 e 2006 a confronto).
Un ampio servizio sul Tribeca Grill di Robert De Niro e Drew Nieporent e la scuola del vino di David Gordon chiude il numero prima della Buying Guide.
Due vini toscani, un Barolo e un Aglianico del Vulture fanno parte delle selezioni degli Highly recommended e dei Collectibles, quelle di maggior pregio, ma c’è una presenza italiana (ancora Toscana) tra gli Smart Buys.
Alla fine le FAQ di Dr. Vinny.