Degustazione Recioto della Valpolicella: buoni da bere, soprattutto a Natale!2 min read

Ogni tanto è bene tornare a parlare di Recioto, anche perché è un vino sempre più a “rischio di estinzione”.

Se ci pensiamo bene siamo di fronte ad un controsenso: in un mondo che vuole i vini sempre più dolci i veri vini dolci vengono messi da parte.

Non trovano spazio a tavola, vengono superati nel dopo pasto dai superalcolici e il concetto di vino da meditazione oramai non trova più adepti per meditare.

 

Insomma il Recioto, come praticamente tutti i vini passiti ha oramai quote di mercato minimali e quindi interesse relativo da parte dei produttori.

Produttori che però in molti casi continuano a produrlo e anche bene. Purtroppo il modo di fare Recioto ha diverse scuole di pensiero: si va dal vino dolce giovane non molto strutturato, da bersi dopo pochi mesi, al passito importante che ha maturato in legno e in bottiglia per anni.

 

Abbiamo scritto “purtroppo” perché questo non aiuta certo la tipologia a trovare uno sbocco commerciale e quindi più che il rischio c’è la certezza di darsi commercialmente ancora di più la zappa sui piedi.

Non si può non notare una cosa e cioè la grande versatilità della corvina. Si passa da piacevolissimi rossi giovani a importanti vini invecchiati, passando per profondi e particolari metodo classico per poi giungere agli appassimenti e alle "concentrazioni di piacevolezza" del Recioto. Un’uva del genere è veramente un dono di dio!

 

Ma veniamo ai vini degustati: 24 campioni che ci hanno veramente soddisfatto. Nessun vino aveva infatti problemi, solo alcuni mostravano meno intensamente le loro caratteristiche olfattive oppure mancavano del necessario  equilibrio tra parte dolce e parte acida. Per fortuna erano pochissimi, mentre quelli buoni o anche molto buoni sono stati la maggioranza: vini con complessità aromatiche di altissimo pregio e con concentrazioni (in equilibrio) di rara lunghezza e finezza.

 

È stato veramente un piacere degustarli e siamo convinti che un bicchierino di Recioto (magari con qualche anno sulle spalle) possa e debba trovare spazio sulle nostre tavole, specialmente oggi che è Natale.

 

A proposito, AUGURI!!!!!

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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