Degustazione Trento Doc: tanti millesimati per un bel risultato2 min read

Il “trittico trentino” iniziato a luglio con i bianchi , proseguito a settembre con teroldego e marzemino , si chiude con gli spumanti metodo classico, praticamente tutti Trento Doc.

 

Le bollicine trentine stanno vivendo un momento veramente positivo e sicuramente adesso sono  il prodotto trainante per questo territorio.

 

Più volte abbiamo detto che molto chardonnay di pianura vinificato fermo starebbe molto meglio dentro ai Trento Doc e anche quest’anno i risultati degli assaggi ci portano a confermarlo, ma…

 

Prima del “ma” parliamo di come sono andati gli oltre cinquanta  vini che abbiamo degustato.

 

La qualità è indubbiamente alta e molti riescono ad unire assieme austera freschezza e rotondità. Non per niente ci sono tre vini con 4 stelle, ben nove con 3.5 e diciotto con 3 stelle: quindi più del 50% dei  prodotti assaggiati ha una qualità da buona a ottima ma…qui arriviamo al ma.

 

Su 55 vini degustati solo 18 erano senza annata (e alcuni di questi perché la cantina non produce millesimati per scelta), quindi abbiamo assaggiato praticamente “la crème de la crème”, che naturalmente si è rivelata di ottimo livello.

 

La nostra è stata quindi una degustazione con risultati positivi ma forse troppo sbilanciata verso l’alto per poter tastare veramente il polso alla denominazione e soprattutto per poter affermare che tanto chardonnay di pianura potrebbe entrare, senza colpo ferire, tra le basi spumanti per il Trento Doc.

 

Torniamo un attimo ai vini e alle loro tipologie: nessuna si è praticamente aggiudicata la palma della migliore, perché i buoni  risultati sono stati equamente divisi  tra pas dosé, extra brut, brut e anche tra i rosé. La cosa che ci ha colpito di più è stata la “dolcezza” di tanti vini con bassissimo o inesistente dosaggio, a dimostrazione che questa denominazione può puntare su una maestria tecnica notevole ma soprattutto su uve di altissimo livello.

 

Del resto il territorio è talmente esteso che molte cantine stanno piantando sempre più in alto, con risultati buoni adesso ma sicuramente migliori quando i vigneti raggiungeranno “l’età della ragione”.

 

Visto che siamo vicini a Natale, oltre che consigliarvi a occhi chiusi una gran parte dei vini degustati (qua sotto troverete il link) abbiamo una richiesta per Babbo Natale: la prossima volta che assaggeremo Trento Doc, per favore, facci trovare anche tanti vini non millesimati, in modo da poter veramente parlare con cognizione di causa di questa interessantissima denominazione.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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