La stampa estera a portata di clic: La Revue du Vin de France, n. 605,ottobre 20163 min read

Il titolo centrale di copertina è “Il genio di Sancerre”. Poi molti altri: enoteche a tema, la cultura del vino all’università di Oxford, Tavel e la degustazione inaspettata.Poi scoperte in Roussillon, la Chartreuse  secondo Olivier Poussier.

 

Si apre con l’édito di Denis Saverot (la carta dei vini perfetta) e la grande intervista a Gérard Basset, già miglior sommelier del mondo e proprietario di un Hotel nell’Inghilterra meridionale.

Poi le attualità:  il dominio dei Master sommelier e dei Masters of Wine; i pipistrelli vegliano sulle vigne di Monbazillac; la fine del gusto di tappo nel sughero naturale;  il campionato mondiale di degustazione alla cieca al castello di Galoupet; Yves Legrand, caviste moschettiere; degustazioni di sogno per la raccolta dei fondi per i bambini malati; la scomparsa di Charles Rousseau…  A seguire le lettere dei lettori.

 

Eccoci ad Oxford: un’università che si preoccupa di coltivare il gusto del vino; la rivalità storica con Cambridge, non solo per il canottaggio, il polo e il rugby. Il Dossier di questo mese è sulle enoteche a tema: ce ne sono  di specializzate  sugli Champagnes di vignerons, annate antiche, grandi formati, solo Loira, vini bio…

 

Per il grand accord è protagonista la sella d’agnello del Deer Hunter, uno dei sette ristoranti dell’Hotel Belle Mare Plage, nel cuore dell’Oceano indiano. Che cosa affiancarle? Un Mas Amiel 1969.

 

Poi un’intervista breve a Laurent Bazin, giornalista politico con vigna nell’Aude; viaggio nell’Entre-Deux-Mers: il vigneto più bello di Bordeaux.

Patrick Landanger (Domaine de la Pousse d’Or) propone il suo Volnay sulla sogliola alla mugnaia in padella; Olivier Pousseier raccomanda un Sauvignon  cileno sul guacamola .Pierre Casamayor parla della Maison de Champagne Philipponnat.

 

Segue una verticale di Clos des Goisses  (dal 1992 al 2008). Jean-Robert Pitte parla dell’abitudine di mescolare l’acqua con il vino .I coteaux di Malepère, nella Languedoc interna, sono il terroir sotto esame questo mese. Lo scrittore Sébastien Lapaque  scrive del Txakoli, un popolare bianco basco, poco conosciuto fuori regione.

 

Eccoci alla Chartreuse e alle 10 da leggenda  secondo Olivier Poussier: si comincia con la Chartreuse Jaune Fourvoirie del 1932 .Prima di arrivare al grande inserto delle degustazioni si parla di vini rari e vecchi millesimi e di quotazioni dei vini (l’ascesa di Coche-Dury).

 

Le grandi degustazioni: Sancerre , terra di grandi Sauvignon e non meno grandi Pinot noirs, anche se meno conosciuti. Focus sui grandi vignerons d’élite, sui valori sicuri (ottimi vini a prezzi accessibili), i proprietari négociants, i Domaines da seguire, i Bianchi 100% Sauvignon.

A seguire è l’altra grande degustazione annunciata in copertina,  dedicata alla scoperta dei migliori vini del Roussillon. Si resta a Sud con i rosé di Tavel, nel Rodano meridionale, perfetti sulle triglie, le sardine e il merluzzo. C’è un po’ di spazio per la tecnica della vinificazione (si parla di délestage), per i coup de coeur degli assaggiatori della RVF e per il dibattito intorno a una bottiglia: Il Clos de la Coulée Serrant del 1994.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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