Settembre è il mese delle Foires aux vins, e Terre de Vins non si sottrae all’appuntamento, dedicando loro il titolo maggiore di copertina. Gli altri titoli sono per il Roussillon (Vallée de l’Agly), EOVINO, la nuova scuola del vino, la scomparsa di Dubourdieu e l’intervista a François Busnel,critico letterario e anima della trasmissione “La grande librairie”.
Aprono il numero le vignette umoristiche di Master Chat, seguite dalle rubriche Terre de web,Vindiscrétions, gli appuntamenti (Vinotez-le), le notizie . Si segnala l’annuncio dell’apertura della scuola di Terre de Vins, EOVINO, e Côte d’Enfer, dedicato all’irresistibile ascesa di Pontet-Canet.
Il Focus di questo numero è dedicato al “Club dei dieci” Pomerol séduction: con l’adesione di Nénin e La Pointe, passano appunto da 8 a 10 gli Châteaux di questa associazione, che si propone con una propria distintività nel mare dei 140 Domaines di questa appellation. L’articolo seguente ci trattiene a Bordeaux per parlare ancora delle nuove cantine di Beychevelle, Pontet-Canet, Grace Dieu des Prieurs e Monlot. L’omaggio è per il papa dei bianchi, come veniva chiamato, l’enologo Denis Dubourdieu, enologo, ricercatore e proprietario di vigne a Bordeaux.
A seguire , un articolo sulle iniziative, sempre più numerose, della scuola per educare alla cultura della vigna. La saga di questo numero si occupa della famiglia Muty, che da una condizione di povertà in Auvergne, nell’arco di venti anni ha acquisito il suo primo château a Saint-Emilion, e oggi possiede ben 5 proprietà nella Rive Droite, di cui uno a Pomerol, le Grand Beauséjour. Eccoci all’intervista a François Busnel, annunciata in copertina : davanti a un bicchiere di Clos des Ducs, il grande Volnay dei D’Angerville, Busnel, appassionato di libri e di vino parla di scrittori e delle sue preferenze enologiche .
Siamo a metà del fascicolo, ed è arrivato il momento delle Foires aux vins. In trenta pagine, Terre de Vins sceglie le migliori offerte della grande distribuzione. Poi : le pepite della redazione (questa volta si parla di Fitou), gli accordi cibo-vino (astice e munster), l’ode alla selvaggina nel ristorante Ortensia a Saint-Gervais –sur-Mare nell’alto Hérault. E ancora: locali a Montpellier e l’escapade nella valle dell’Agly, nel Roussillon, con le sue stelle ascendenti.
C’è anche un piccolo spazio per l’Italia: l’itinerario fuori Francia è infatti dedicato al Lago di Como. Si chiude con i libri, vino shopping, il primo bicchiere di Jean-Pierre Richard , giornalista e scrittore, e naturalmente con la pagine di Pierre Arditi, ovvero Benjamin Lebel (Coocker).