Un anno fa moriva Pierlorenzo Tasselli1 min read

Da quando, un anno fa, Pierlorenzo Tasselli ci ha lasciato, non credo sia passato giorno senza che lui fosse con noi.

 

Non c’è stata giornata in cui qualche sua frase  o qualche aneddoto che lo riguardava siano venuti fuori e ci abbiano ricordato cosa abbiamo perso il 14 ottobre del 2015.

 

Pierlorenzo Tasselli non era solo un grande amico di tutti noi di winesurf, era un uomo di rara intelligenza che nascondeva dietro una scorza spesso burbera ma ancor più spesso ironica e autoironica.

 

Aveva anche una grande cultura, di cui faceva sfoggio solo con chi valutava non essere degno della sua amicizia.

 

Lo scorso anno, a caldo, qualcuno lo definì un "cavaliere bianco che cercava, a modo suo, di portare giustizia sociale in un mondo di cavalieri neri". Ci piacque molto questa definizione e l’abbiamo voluta riproporre adesso per ricordare, in maniera adeguata al personaggio, un amico che non dimenticheremo mai.

 

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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