Sabato trippa? No, il Primo Maggio trippa!3 min read

E anche quest’anno Carlo Zucchetti, giornalista enogastronomico noto per indossare sempre un Borsalino (ne ha uno adatto  per ogni occasione in ogni stagione n.d.r.), è tornato a Volterra a organizzare  una due giorni di degustazioni sotto le logge di Palazzo Pretorio.

Divini Etruschi 2016 si è svolta sabato 30 aprile e Domenica 1° maggio e oltre ai vari banchetti dei produttori, prevedeva una serie di laboratori del gusto e showcooking  in collaborazione con Slow Food Volterra e degustazioni guidate di vini etruschi.

 

E per la seconda volta questo appuntamento è stato anche un’occasione per la stampa di  incontrare i cinque vignaioli volterrani, che lo scorso anno si sono associati e collaborano tra loro contribuendo a far conoscere un territorio che già nell’antichità era vocato al vino ma che solo recentemente è stato riscoperto e che sta incominciando a dar vita a prodotti veramente interessanti.

L’appuntamento per noi “addetti ai lavori” era fissato per le 19 del Venerdì presso l’ Enoteca Scali nel centro di Volterra, per poi trasferirsi al  Caseificio dei fratelli Carai dove c’era la cena. Prima però una sosta  alla Boutique del Tartufo, sempre nel centro storico di Volterra, dove ci aspettava un assaggio di olio con tartufo bianco che ha condito una selezione di finger food.

 

La cena ha avuto il suo apogeo con un capretto cotto sul fuoco di un grande camino. Al termine a nanna in agriturismo, naturalmente dei vignaioli volterrani.

 

Il sabato mattina appuntamento al Palazzo Pretorio per l’inaugurazione ufficiale  della manifestazione, con assaggio non solo dei vini di Volterra ma anche di una selezione di vini “etruschi” provenienti da varie zone di Lazio e Umbria.

A quel punto c’era il "liberi tutti” ma come non rimanere ai laboratori del gusto ed alle altre degustazioni previste?

Così ognuno di noi ha deciso a quali partecipare ed io ho fatto godere le mie papille gustative a quello dove FRancesca, appassionato Mastro Cioccolatiere in gonnella, ci ha raccontato di percentuali, zuccheri, provenienza della fave di cacao utilizzate e poi ci ha deliziato con quattro  assaggi. Un cioccolatino  fondente classico (cacao intorno al 60%,) un quadratino di cioccolato fondente al 70%,  uno all’ 80% e per finire un cucchiaio di cioccolato fondente spalmabile… al sale di Volterra!

In quel momento le mie papille han fatto la ola, malgrado io non sia amante dei dolci adoro il cioccolato fondente. E quell’armonico abbraccio tra il salato e il dolce ma non troppo del cioccolato è stato qualcosa di paradisiaco.

 

Alcuni di noi, si sono trattenuti anche il giorno successivo potendo così “ottemperare” la tradizione Volterrana che per il 1° maggio prevede … trippa a colazione. Si, avete letto bene. Trippa. E così alle 9.30 appuntamento per  una gustosissima trippa cucinata dalla signora Ivana, chef del ristorante Del Duca, moglie di Genuino (maresciallo dei carabinieri in congedo, patron del ristorante e proprietario dell’agriturismo Podere Marcampo).

 

Qualcuno, quando ho raccontato di questa usanza, mi ha chiesto “Ma solo trippa?” “No. anche fave e pecorino”. “Ma ci avete bevuto vino?” “Certo, per la precisione  Il Marcampo, un uvaggio di Sangiovese e Merlot che era proprio la morte sua!”

Una passeggiata tra le vigne ci ha permesso di smaltire almeno una piccola parte della colazione prima di tornare a Palazzo Pretorio dove la manifestazione continuava con altri  laboratori.

 

Sono toscana di nascita, so di avere origini toscane che si perdono nella notte dei tempi, il mio naso di profilo ricorda un.. profilo etrusco, ma in questi due giorni mi sono sentita ancora più figlia di questa terra.

E voi che aspettate a fare un giro a Volterra? E’ deliziosa!

Tiziana Baldassarri

Ho due grandi passioni: il mare ed il vino. La prima mi fa vivere, la seconda gioire. Dopo il diploma di aspirante al comando di navi mercantili ho lavorato nella nautica sia in terra che in mare per poi approdare a scuola, dove sono assistente tecnico mentre dopo il diploma di sommelier ho partecipato attivamente alla vita di FISAR  facendo servizi, curandone i corsi come direttore e ricoprendo cariche istituzionali.

Ma la sublimazione assoluta della passione enologica è arrivata con l’arruolamento nell’esercito di winesurf dove degusto divertendomi  e mi diverto degustando, condividendo sia con gli altri “surfisti” sia con coloro che ci seguono, le onde emozionali del piacere sensoriale.


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