Confesso d’avere un debole per il Ruché “naturale” di Nadia Verrua.
Rustico e un po’ selvatico, eppure d’avvincente indole fruttata.
Sorrido pesando che somiglia alle siepi di rovi, che sono spinose e paiono inavvicinabili, e invece vi raccogli succose more rosso bluastre che regalano memorie d’estate.