Vinisud 2016: io non potrò andarci, ma voi non perdetevela2 min read

Non sono uno che ama le fiere elefantiache come Vinitaly e Vinexpo, e forse per questo il dio delle fiere, per ritorsione, non mi permette di visitare l’unica che trovo piacevole, interessante e, pure divertente: Vinisud a Montpellier.

 

Vinisud è la fiera dei vini dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e si svolge ogni due anni a Montpellier, purtroppo nello stesso periodo delle anteprime toscane.

 

Quest’anno sarà dal 15 al 17 febbraio, tre giornate in cui dovrò presentare la nuove edizione rivista e ampliata del libro su Giulio Gambelli, presenziare alla premiazione del Premio Gambelli e ai 50 anni della DOC Vernaccia di San Gimignano.

Insomma, nemmeno a farlo apposta hanno beccato i tre giorni più incasinati del mio anno lavorativo.

 

Sono dispiaciuto perché Vinisud è una fiera fruibilissima e quindi rilassante. Facile per entrare (code per la stampa zero, parcheggi a pochi metri dalla fiera), facile da visitare e da utilizzare grazie alle grandi sale di degustazione, dove tu puoi degustare centinaia di vini e poi andare dai produttori che più ti sono piaciuti.

 

Ci sono già stato diverse volte e ogni volta ho assaggiato vini particolarissimi ed interessanti in una cornice semplice ma efficace.

Che sia efficace me lo dicono anche i produttori italiani che la frequentano e che ogni due anni tornano a casa con nuovi clienti.

 

Ma non  basta: per un vecchio babbione come me trovarsi in una fiera dove i giovani sono la maggioranza è una bella sensazione ed è bello anche vedere come il web sia veramente considerato uno strumento basilare per il mondo del vino.

 

Ma se non posso andarci io potete farlo voi. Montpellier, grazie a voli Ryanair è vicinissima e a buon mercato e Vinisud è sicuramente il punto migliore per farsi un’idea chiara delle zone viticole che si affacciano sul Mediterraneo (spesso con vini ottimi a prezzi bassi).

 

Se volete un consiglio, andateci!

 

Per maggiori informazioni www.vinisud.com

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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