La stampa estera a portata di click: La Revue du Vin de France di settembre1 min read

Si tratta del numero speciale di settembre (234 pp.) interamente dedicato alle “Foires au Vin”, il vino nella grande distribuzione.

 

Snobbata da noi, in Francia la grande distribuzione è considerata una via importantissima per la commercializzazione del vino, anche di qualità, e non vi è raro trovare grandi bottiglie in offerte molto convenienti.

 

Ecco allora le migliori proposte: tra i rossi un Fronton a 5.90 euro, tra i bianchi un Manseng della Guascogna a 3.99; dove si svolgono le serate inaugurali più interessanti (da Leclerc 180 domaines con 3-4000 invitati), senza dimenticare i super-affari su Internet (un Julilla spagnolo a 3.90 euro).

 

Dopo la tabella di confronto per valutare le differenti proposte, segue la descrizione puntuale delle diverse strutture impegnate e delle loro pepite,. C’è però spazio anch per altri argomenti:il Domaine à la loupe di questo mese è il Domaine Luneau-Papincon i suoi Muscadet, il consueto faccia a faccia mette di fronte due produttori del Jura, i Domaines Ganevat e André & Mireille Tissot; il terroir esaminato è quello borgognone di Marsannay; l’itinerario proposto è nelle terre del Sancerre; la tavola del grande accordo (Huitre tiède e manzanilla saça de invierno) è quella de El Cellier de Can Roca a Gerona.

Poi: i vini di Brigitte Jeanjean in Languedoc, i libri, le consuete rubriche. Eccoci finalmente al cahier delle degustazioni : Bordeaux Grands Crus delle annate 2012 e 2013 e gli assaggi del Vinexpo: Riesling,vini della Loira, rosé del mondo,vini italiani , i migliori assemblaggi bordolesi. E ancora:i vini dolci naturali di Banyuls e il palissage nel Jurançon.

 

La Revue du Vin de France, n. 594, settembre 2015, € 7.90 in Francia, € 8.50 in Italia

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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