Penso che non servano tante parole sul luglio appena passato, anche se i ricordi del “lugliembre” di un anno fa sono diametralmente opposti.
Senza tanti dati alla mano è stato per tutti uno dei mesi più caldi di sempre e lo si vede soprattutto dalla precocità fenologica impressa dalla vite, e non solo.. infatti durante il mese diverse varietà hanno iniziato con l’invaiatura.
Praticamente abbiamo vissuto sotto un’ondata di caldo che è stata eccezionale non tanto per i picchi estremi ma per la persistenza, tra l’altro avendo colpito con minore enfasi il Sud.
Al mattino le temperature erano già attorno e oltre i 20°C, senza un millimetro di precipitazione! Aria carica di umidità, molte volte vento e assenza di rugiada che hanno portato massima l’attenzione in vigna nei confronti dell’oidio.
Del resto lo dicono i massimi esperti: il caldo è stato da record, con la giornata del 22 Luglio che ha raggiunto i livelli dei giorni più bollenti d’agosto 2003, superando i 28°C di media nazionale. E’ la prima volta che accade proprio dall’agosto 2003 e in precedenza un valore simile era stato raggiunto nel luglio 1983.
I dati raccolti sui vari siti specifici, mostrano che la temperatura media è stata superiore +3.5°C rispetto alla norma, un dato che porrebbe il Luglio di quest’anno su un gradino ben superiore anche al luglio 2003, ponendolo su livelli assai prossimi all’agosto 2003 e in qualche caso addirittura superiori!
In vigna si segnalano già situazioni particolari, con piante in deficit idrico e scottature delle foglie da calore, soprattutto per i vigneti più giovani o posti nelle posizioni più magre, dove anche la nuova vegetazione non è emersa.
Faccio questa riflessione pensando ai “negatori del riscaldamento”, che dubitano dei cambiamenti del clima, ma che dovrebbero forse leggere meglio i messaggi che ci invia la natura.