In copertina i nuovi territori della Languedoc, Borgogna a poco prezzo,birre estive, vini e formaggi…
Si comincia , dopo l’editoriale di Denis Saverot, con l’intervista a Éric Bordelet, sommelier star a Parigi negli anni ’80,che oggi produce cifre e poirés come dei grands crus.
Seguono le rubriche delle notizie (in evidenza: un nuovo classement per i Saint-Émilion?), la posta, il calendario degli eventi.
Al centro dell’inchiesta del mese è il “millefoglie” amministrativo dell’enologia francese e la semplificazione.
Poi: le migliori tavole dei vignerons , dove far degustare le proprie cuvées ; il terroir di Cassis è quello sotto indagine per la consueta expertise, il duello interminabile tra il Clos des Lambrays e i grands crus del Domaine Chanson.
Il Domaine à la loupe é lo Château Fourcas-Hosten a Listrac.
L’itinerario del mese è in Italia, nelle vicine Cinque Terre, i grandi accordi sono tra formaggi, pane e vini (gli accordi centrati sulla freschezza, sulla complessità, sulla potenza).
Nella sezione centrale dedicata alle grandi degustazioni si comincia con i migliori vini della Languedoc dalle Terrasses de Larzac alle Corbières.
A seguire, bianchi della California,i migliori Bourgognes “minori” a prezzi interessanti, Quarts de Chaume, le birre che si irspirano al vino, le opportunità e i pericoli dell’irrigazione nella viticoltura.
Restano le rubriche. Gli indirizzi, i libri, i consigli del vigneron.
La Revue du Vin de France, n.593, ,luglio-agosto 2015, € 6.50 in Francia, € 6.90 in Italia