La stampa estera a portata di clic: Wine Spectator del 30 giugno2 min read

La Cover Story questa volta è dedicata ad una grande donna del vino di Borgogna: Marcelle “Lalou” (il soprannome con cui è nota)  Bize-Leroy, che, nei suoi due Domaines (il Domaine Leroy nella Côte-de-Nuits e il Domaine D’Auvenay nella Côte-de-Beaune) produce alcuni tra i vini più eleganti dell’intera Borgogna.

 

Già condirettrice del mitico Domaine de la Romanée-Conti dal 1974 a 1992, il suo stile è inconfondibile, le sue migliori bottiglie sfiorano regolarmente i 100 punti, anche i village delle appellations minori .(per non parlare del più semplice Bourgogne Pinot noir) sono di una finezza (e un prezzo) senza pari.

 

C’è molta Francia, in questo numero.

Infatti il numero si apre con un ampio servizio sulla Dordogna  e la sua gastronomia.  Poi James Molesworth parla della vendemmia 2014 a Bordeaux: una buona annata, sia nella Left Bank  che nella Right Bank e nel Sauternais, la migliore dopo la coppia delle meraviglie 2009-2010.

Dopo il servizio dedicato a Madame Leroy è la volta dell’annata 2012 in Borgogna. Eccellente, secondo Wine Spectator, nella Côte de Nuits, con rossi concentrati, con un grande frutto, freschi ed eleganti: la migliore , con la 2009, dopo l’eccezionale vendemmia 2005.

Meno omogenea, anche a causa delle grandinate, l’annata 2012 nella Côte-de-Beaune, comunque un soffio sotto i livelli della 2009.

 

Prima della Buying Guide si chiude con lo Zinfandel  californiano.

Questa volta ci sono ben cinque Brunello di Montalcino dell’annata 2010 nella selezione dei vini migliori.

Ancora Puglia tra i vini buoni e convenienti: due sono dei Primitivo di Manduria,ma ci sono anche un Nero di Troia di Casteldelmonte e un blend di uve locali e internazionali del nord della Puglia.

Naturalmente ci sono come sempre le rubriche  e le pagine degli opinionisti, situati all’inizio del numero.

Wine Spectator, vol. 40, no.4,  June 30, 2015, $5.95

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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