Terre d’Italia: a Pietrasanta vini d’autore3 min read

E noi, come promesso  all’indomani di Terre di Toscana, c’eravamo.

In una due giorni calda e assolata di fine primavera che sembrava estate inoltrata, in un Chiostro di Sant’Agostino affollato di amanti del vino e operatori ma anche di turisti capitati per caso in una bolgia dantesca (ovviamente del girone dei golosi) che vagavano tra l’incuriosito e l’affascinato da un produttore all’altro.

 

Ho notato che qualcuno di loro osservava senza capire chi non deglutiva il vino, utilizzando invece le apposite sputacchiere e poi versava il resto dell’oro di Bacco rimasto nel bicchiere  prima di procedere a nuova degustazione,  ma  sono certa che  alla fine, provati dai molti assaggi, avranno compreso il senso di questa nostra “curiosa” abitudine e in futuro proveranno ad emularci.

 

Come a Terre di Toscana anche a Terre d’Italia era possibile assaggiare alcune prelibatezze di artigiani del gusto. Salumifici, caseifici, pizzaioli e pasticceri avevano  infatti un loro spazio all’aperto, ma ovviamente erano i 70 vignaioli  presenti con un totale di circa 350 etichette in degustazione ad essere i protagonisti principali.  

Se a Terre di Toscana l’Acquabuona aveva l’ambizione di portare nelle sale dell’UNA Hotel di Lido di Camaiore  il gotha della produzione toscana (riuscendovi) , non si può certo dire che a Terre d’Italia ci fosse tutto il meglio enoico della penisola (gli spazi non sarebbero bastati), ma comunque una rappresentanza di tutto rispetto dell’enologia italiana.

 

Abbiamo trovato  infatti cantine che non hanno bisogno di presentazioni accanto a piccole realtà. Aziende con produzioni importanti nei numeri, destinato anche al mercato estero, accanto a piccoli vignaioli  che producono solo poche migliaia di bottiglie l’anno. Produttori che affidano le loro uve ad enologi di grido e usano tecniche all’avanguardia ed altri che fanno il vino semplicemente con la passione, l’esperienza fatta in vigna e tanto sudore. C’è chi produce in modo tradizionale e chi in biodinamica, chi è certificato biologico e chi lo è di fatto senza certificazioni.

Crediamo che all’organizzazione vada riconosciuto il merito di aver comunque riassunto in 70 cantine la varietà del panorama vitivinicolo italiano in tutte le sue sfaccettature diverse tra loro ma comunque d’autore, come recita il sottotitolo della manifestazione.

 

Perché le grandi etichette presenti erano di viticoltori importanti, quelli che trovi sugli scaffali delle enoteche specializzate e non certo su quelli della grande distribuzione, così come i piccoli produttori presenti possono affermare con orgoglio di produrre vini d’autore, che niente hanno da invidiare (se non i numeri) a molti blasonati.

 

Che dire? La seconda edizione era stata una conferma e la terza, come gli amici di Acquabuona si auguravano, è stata la consacrazione. Appuntamento quindi a Marzo 2016 per Terre di Toscana e a Maggio 2016 per Terre d’Italia. Con l’augurio di vedere organizzato,  prima o poi (e visto il successo di queste due manifestazioni perché no?) un Terre del Mondo… 

 

Tiziana Baldassarri

Ho due grandi passioni: il mare ed il vino. La prima mi fa vivere, la seconda gioire. Dopo il diploma di aspirante al comando di navi mercantili ho lavorato nella nautica sia in terra che in mare per poi approdare a scuola, dove sono assistente tecnico mentre dopo il diploma di sommelier ho partecipato attivamente alla vita di FISAR  facendo servizi, curandone i corsi come direttore e ricoprendo cariche istituzionali.

Ma la sublimazione assoluta della passione enologica è arrivata con l’arruolamento nell’esercito di winesurf dove degusto divertendomi  e mi diverto degustando, condividendo sia con gli altri “surfisti” sia con coloro che ci seguono, le onde emozionali del piacere sensoriale.


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