Ariecco il resveratrolo!2 min read

Il resveratrolo lo conosciamo da mo’ e per molto tempo è stato presentato come un buon motivo per bere vino rosso e vivere a lungo e felici. Poi si è capito che per avere dosi utili di resveratrolo nel sangue si dovevano assumere litri e litri di vino e lì si è bloccata la storia sbandierata a destra e a manca sulla “salubrità” del vino.

 

Ma a volte ritornano ed è il caso del resveratrolo, in compagnia questa volta della capsaicina, della quercetina, della fisetina e del picennatolo. Queste sostanze si trovano rispettivamente nel peperoncino, nelle cipolle, nelle fragole e nei mirtilli e,  se prese in dosi congrue, ridurrebbero del 30% l’incidenza e la gravità di molti tumori.

 

Nell’attesa che riescano a sintetizzare queste sostanze, in maniera tale che uno non debba assumere ogni giorno 30 chili di cipolle, 20 di mirtilli e magari bersi 20 litri di vino rosso per rischiare meno un qualsiasi tumore, uno potrebbe intanto avvantaggiarsi con la dieta a restrizione calorica.

 

Questa prevede, quasi come contrappasso numerico, un allungamento del 30% della durata della vita se uno resta quasi a digiuno (si possono mangiare delle verdure bollite condite con un cucchiaio d’olio per un totale di ben 500 calorie) per due giorni la settimana. Negli altri giorni via libera all’abbuffo con ben 2000-2200(sic) calorie giornaliere ed ecco che la vita, almeno nei criceti di laboratorio, si allunga del 30%. Chi vuole sperimentarla di persona basta alzi una zampetta e verrà accontentato.

 

Ma torniamo al resveratrolo che, grazie all’articolo di venerdì 27 di Repubblica sulla restrizione calorica e le relative interviste, potrebbe ritornare a tormentare le nostre serate enoiche con risvolti fintamente salutistici.

 

Cari amici, diciamocelo chiaro e tondo: il vino fa tanto bene allo spirito (ops!) ma non certo al fisico, specie se assunto in dosi non omeopatiche.  Quindi ben venga il resveratrolo ma ricordiamoci che il vino è sempre è comunque un prodotto da trattare e bere con i guanti e con molta attenzione e equilibrio.

 

In quanto alle diete, sia di restrizione che di qualsiasi altro tipo…….un mio carissimo amico, Giuseppe Colamonaco sosteneva che la vita è meglio allargarla che allungarla…..

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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