Sono veramente felice che a Giacomo Tachis sia stato assegnato il Pegaso d’Oro da parte della Regione Toscana. Grande uomo, personaggio d’altri tempi, schivo, ha fatto tanto per il vino toscano e a lui tutti dobbiamo dire grazie. Se adesso la Toscana è conosciuta e riconosciuta per i suoi vini una bella fetta del merito va a questo signore.
Detto questo non posso però tacere la rabbia che provo nel constatare che ad un altrettanto grande e sicuramente più schivo personaggio come Giulio Gambelli un onore del genere è sempre stato negato.
Non solo non è mai stato preso in considerazione per questo riconoscimento in vita o alla memoria (che meriterebbe almeno quanto lo ha meritato Giacomo Tachis) ma in passato gli è stata negata anche la gioia di ottenere quella laurea ad honorem in enologia che lui non ha mai chiesto ma che sarebbe stata semplicemente dovuta.
Qualche anno fa, con Giulio sempre in vita, facemmo più di un tentativo per permettergli di ottenere quel giusto riconoscimento, per farlo salire in cattedra ufficialmente almeno per una volta, lui che aveva insegnato il mestiere a decine e decine di enologi, lui, a cui fino all’ultimo si erano rivolti i più blasonati enologi toscani anche per un semplice consulto. Purtroppo il mondo accademico di Firenze e di Pisa rimase sordo alla richiesta.
Quindi non farò questa volta l’errore di rivolgermi alle stesse persone che allora negarono un riconoscimento che non io, ma centinaia di produttori ritenevano dovuto.
Mi rivolgo quindi direttamente al nostro presidente, Enrico Rossi. A lui chiedo di concedere il Pegaso d’Oro alla memoria di Giulio Gambelli.
Sarebbe un giusto riconoscimento a chi ha fatto, sempre i silenzio, con umiltà ma con infinita bravura, la storia di più di cinquanta anni dell’enologia toscana.
Spero che il Consorzio del Chianti Classico, quello del Brunello di Montalcino, del Vino Nobile di Montepulciano, della Vernaccia di San Gimignano mi affianchino in questa richiesta sacrosanta e usino tutti i loro canali per ottenerla.
Mi rivolgo anche a tutti quelli che hanno conosciuto Giulio, ai produttori, che lo hanno avuto come creatore e “maestro assaggiatore” dei loro vini. Mi rivolgo a chi portava i campioni a Giulio per un consulto quasi sempre amichevole e gratuito, a tutti quelli che hanno assaggiato un suo vino e vi hanno trovato l’anima del sangiovese, del grande vino toscano. Appoggiate questa richiesta scrivendo una mail al Presidente Rossi. andando a questo link:
http://www.regione.toscana.it/regione/giunta/enrico-rossi-presidente/scrivi-al-presidente
Il Pegaso d’Oro alla memoria di Giulio Gambelli sarebbe il giusto riconoscimento per chi ha fatto tanto e sempre in silenzio, per il vino toscano.