Primitivo, Crlienak, Zinfandel : tre in uno?2 min read

Mentre le recenti ricerche scientifiche hanno sciolto definitivamente quelli che rimanevano degli  affascinanti dubbi  sulla origine di questo vitigno (sancendo senza equivoci la sua origine dalmato-croata e la perfetta identità genetica tra i tre vitigni) resta ancora aperta l’indagine  sensoriale sui vini che rappresentano tre zone geograficamente  diverse tra loro.

 

 La degustazione, organizzata dall’ONAV delegazione BAT,  vedeva nei bicchieri:

3 Crljenak  croati, delle isole  di Brac, di Hvar e della zona di Kastel,

3 Primitivo tra Manduria e Gioa del Colle.

2 Zinfandel della California.

 

Lo scopo,  in modo consapevolmente velleitario, era di analizzare le eventuali affinità ed assonanze.

 

Certo la diversità di annate ha reso la degustazione un po’ macchinosa, ma non tale da non rendere leggibili alcuni caratteri tipici del vitigno.

 

In tutti il frutto era sempre in primo piano, a volte prorompente come nel caso del primitivo, un po’ meno nello Zinfandel , con sfumature diverse, ma comunque sempre ben percepibile.

 

Hanno stupito i Crljenak per la loro eleganza e per un gioco del rovere mai eccessivo, sempre piacevolmente dosato, dando complessità e finezza. Apprezzato in particolare  lo Zlatan 2009  ma anche lo Stina 20011e lo Sfafileo 2010 hanno mostrato stile moderno e territorialità.

 

Se si volesse trovare una assonanza tra Crljenak e  Primitivo, direi che questa va trovata più con quello di Gioia del Colle che  con quello di Manduria. Si capisce bene non solo dalla degustazione che presenta tratti comuni di intensità olfattiva legata alla florealità , ma volendo leggere anche  la composizione dei terreni, risulta evidente la comune composizione calcarea, spesso affiorante in modo debordante come nel caso della zona costiera vicina  a Kastel, dove secondo le ricostruzione scientifiche trova origine lo Crljenak.

 

Molte affinità anche tra Primitivo di Manduria e Zinfandel per immediatezza del frutto, corposità e complessità aromatiche, a volte sottomesse ad un uso del rovere esuberante come nel caso sia dello Zifandel Red Label 2012  di Ford Coppola, che nel Paso Robles Westside 2007 di Peachy Canyon.

Non era una novità d’altronde che oltre oceano spesso le cose vanno così e lo “stile internazionale” qui trova un senso concreto.

 

 

Riassumendo: la serata ha reso  ben evidenti, pur tenendo conto della assoluta parzialità dei campioni degustati, molte affinità se non in alcuni casi  marcatori comuni che legano strettamente le tre tipologie, fornendo anche  uno spaccato di una regione vinicola come la Croazia  ai più sconosciuta.

 

Un ringraziamento doveroso va fatto in fine  a Ivana Krstulovic Caric, Presidente dell’Associazione Viticoltori dell’isola di Hvar, che ha reso possibile questo piccolo ma significativo evento.

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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