Lo splendente Maccone1 min read

Sulla versatilità del Primitivo, sulla sua capacità di essere un rosso capace di soddisfare le esigenze più disparate, s’è già scritto tanto.

Da quello di vino fresco giovane immediato a quello più impegnativo da accompagnare a piatti importanti, da quello da meditazione sino ad arrivare a quel dolce naturale che ha ottenuto la Docg negli ultimi anni, capace di reggere confronti impegnativi sia con dolci che con formaggi di grande intensità.

Una delle interpretazioni meno conosciute e diffuse è quella che vede questo vino interpretato nella versione rosato.

I produttori più illuminati non potevano certo farsi sfuggire l’occasione di misurarsi anche con questa tipologia non proprio usuale per questo vitigno, che vede  le uve vinificate in bianco.

Il Maccone rosato da Primitivo di Gioia del Colle dell’azienda Angiuli, soprattutto famosa per i suoi vini rossi e per il suo spumante Brut metodo ancestrale, è vino particolare e non solo perché derivante da viti ad alberello di una età media di sessant’anni con rese di 40 qli per ettaro, ma per le sue particolari caratteristiche.

I puristi del rosato lo troveranno forse un po of limit con i suoi 14,5 gradi alcolici, ma il Primitivo è così, prendere o lasciare!

Rosato intenso e splendente, dai profumi di frutti di bosco e dalla struttura piena, morbida eppure fresca con ritorni di frutta.

Finale nello stile del vitigno con dolcezza appena accennata e discreta persistenza.

Un vino adatto a tutte le minestre sia di verdure che di legumi, carni bianche e cucina di mare particolarmente saporita.

 

 

Maccone 2013

Primitivo Rosato

Puglia IGT

Az. Agiuli Donato

Tel.:080.4597130

Uvaggio: Primitivo

Prezzo: 10-12 €

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE