Lo stile dell’Old Vines1 min read

Vigna vecchia fa buon vino, forse ne fa troppo poco per chi è abituato a produrne tanto, ma sicuramente tanto buono.

Certo è difficile accettare di produrre in perdita, non si dovrebbe chiederlo a nessuno, eppure è quello che succede se non si fa bottiglia.

La politica comunitaria che favorisce l’espianto delle vigne colpisce di fatto quelle allevate ad alberello che per età sono le meno produttive. Restano quindi quelle più produttive che producendo tanto, pur con remunerazioni basse per chilo d’uva,  riescono a fare reddito.

Una dura realtà a cui forse una più attenta legislazione regionale avrebbe potuto mettere riparo.

Oggi quasi tutti i migliori vini della Puglia provengono da vecchie vigne ed ottengono consenso di critica e di pubblico: una ragione in più per salvaguardare un patrimonio unico come quello della vite ad alberello.

 

C’è chi di questo ne ha fatto un punto qualificante della propria produzione come Gaetano Morella che con Lisa Gilbee, moglie ed enologa, nelle terre di Manduria produce vini di ottima qualità. Come questo Old Vines 2010. Ottenuto da alberelli vecchi di 80 anni, ha colore rosso intenso profondo Il naso è molto bello con un rovere che cede piacevolmente note di vaniglia e chiodi di garofano attorno ad un frutto maturo con richiami di marasca e prugna. In bocca è generoso, morbido e ricco, con ritorno dei toni fruttati arricchiti da sensazioni di cioccolato fondente e sostenuti da una spalla acida ben equilibrata.

Nel finale di bocca, che sconfina quasi nella sapidità, mostra tannini fitti e dolci. Ancora tanto giovane che quasi dispiace berlo ora.

 

 

 

 

 

 

 

 

Old Vines 2010

Primitivo IGT Salento

Az. Morella

Tel.: 099.9791482

Uvaggio: Primitivo

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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