L’eleganza del Capasonato2 min read

Diciamolo subito: non è un vino che si beve tutti i giorni. Non solo perché come si noterà il suo prezzo non è proprio da vino  quotidiano, ma anche perché pur volendo e potendo, risulterebbe difficile data l’esiguità delle bottiglie immesse sul mercato.

Di che si tratta? Di uno dei vini più singolari oggi in circolazione e non solo in regione.

Quale la sua particolarità? Innanzitutto è un vino di due annate (1984-1985) e quindi un vino di quasi trent’anni, (che in Puglia è difficile trovare) che è stato lasciato riposare nei “capasoni”, tradizionali grandi giare in terracotta.

La pratica di lasciare i vini in contenitori di terracotta è antichissima, ma ripresa anni fa  da alcuni produttori italiani, tra cui vale la pena ricordare Gravner, Cos e il pugliese Guttarolo.

Quella di Vittorio Pichierri, anima storica della Vinicola savese, invece non è la riproposizione moderna di una antica pratica di conservazione del vino. I vini di Vittorio Pichierri sono  la tradizione senza alcuna mediazione così i capasoni e il vino che ne deriva non sono una nuova pratica , ma il proseguo di un cammino secolare iniziato prima delle botti di castagno e delle barrique di rovere.

Ma al di là di queste considerazioni  quello che conta è che è un grande vino! Il richiamo olfattivo corre immediatamente verso i grandi vini da meditazione con quelle note tipiche di caramello, frutta secca, dattero e fichi secchi. In bocca mostra un’eleganza ed una freschezza inaspettata, tanta morbida consistenza e una sapidità fuori quota. Impossibile nessun paragone. Unico nella sua complessità, unico tra i Primitivi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capasonato
Vino Rosso
Az Vinicola Savese
Tel. : 099 9726232 – 366 4629074
Uvaggio: Primitivo
Giudizio: Eccellente
Prezzo: 70-80 euro

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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