Quanta storia nel Copertino1 min read

Non si può certo dire che le ultime recenti DOC in Puglia , che si sono aggiunte alle altre 25 già esistenti invece di inglobarne alcune , abbiano facilitato il compito del consumatore nello scegliere la bottiglia da portare in tavola. Risulta difficile navigare in un mare di denominazioni di cui poco si conosce e di cui è difficile individuarne la ratio.

Fanno ovviamente eccezione alcune denominazioni storiche, affermatesi nel tempo per la loro costante presenza sul mercato e la loro affidabilità e tra queste, poche in verità, v’è la Doc Copertino.

Da sempre, ho associato il Salento a questa denominazione ed in particolare al vino prodotto dalla Cantina Sociale di Copertino, che oggi si chiama Cupertinum e nello specifico alla sua Riserva, che forse meglio di altre riesce ad esprimere in modo così completo la sua aderenza territoriale.

Ottenuto da una base di Negroamaro con piccole aggiunte di Malvasia e Montepulciano è vino che evoca storia e tradizione, ma anche modernità e futuro, senza sostanziale contraddizione.

I toni maturi del frutto sono accattivanti, prugna nera e mirtilli, a cui si aggiungono note di tabacco ed accenni di pepe.

Bocca generosamente ampia con apporto tannico misurato e puntuale e finale gustativo pulito ed elegante con sensazioni quasi sapido-minerali.

Un vino che non ha paragoni, se si pensa al prezzo e ben lo sanno i buyers internazionali, specie del nord Europa, dove il Copertino è tra i vini più apprezzati.

 

Copertino riserva 2007

Copertino DOC

Az.: Cupertinum

Tel.: 0832 947031

Uvaggio: Negroamaro, Malvasia nera , Montepulciano.

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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