Un’Estrosa di carattere1 min read

Il rosato, anche se qualcuno pensa ancora che sia un blend di vino rosso e bianco, cosa tra l’altro vietata dalla legislazione comunitaria, si ottiene in Puglia soprattutto da uve Negroamaro (Salento), da uve Bombino Nero (Castel del Monte)e da uve Montepulciano (Capitanata).

Meno frequente, anzi direi che sono pochissimi, i produttori che si avventurano nella vinificazione in rosato di uve Primitivo. I motivi sono esclusivamente dettati in parte dalla tradizione ed in parte da motivi legati alla diversa qualità delle uve; non che siano qualitativamente inferiori, semplicemente si ritiene il Primitivo poco adatto a questo tipo di vinificazione. Ovviamente molto dipende da territorio a territorio e all’interno di esso da zona a zona.

Quello che oggi vi segnaliamo proviene da Gioia del Colle, dalle vigne dell’azienda Pietraventosa, piccola azienda sinora nota per i suoi vini rossi. La zona di produzione si trova ad una altezza di 380 metri e gode di buone escursioni termiche, il che vuol dire che le uve riescono a conservare un buon corredo aromatico ed una buona acidità, entrambi fattori indispensabili per produrre buoni rosati.

L’Estrosa ha carattere tutto particolare ed in parte conserva alcune caratteristiche dell’uva da cui proviene: il Primitivo. L’approccio olfattivo è dominato da note fruttate che richiamano frutti di una certa maturità tipica del primitivo, mentre al palato mostra una fresca acidità pur mantenendo un corpo assolutamente in linea con il vitigno da cui deriva. Si gioca molto quindi sul contrasto, tra quello che promette al naso e quello che invece si materializza al palato. Una versione atipica, ma proprio per questo curiosa ed affascinante.

Estrosa 2012
Murgia IGT Primitivo
Az.: Pietraventosa
Tel.: 335.5730274
Uvaggio: Primitivo

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE