E’ morto Bruno Bini1 min read

Una brutta notizia: è morto Bruno Bini, la persona che tutti definivano il cantiniere di Montevertine ma che in realtà ne era stato, sin dall’inizio, l’anima.

Aveva 75 anni e purtroppo ci ha lasciato velocemente: un gran mal di testa la notte scorsa, poi la perdita di conoscenza, la corsa all’ospedale di Siena, ore d’attesa e poi Bruno ci ha abbandonato per andare a lavorare altre vigne.

Era un uomo sereno,  buono, dalle mani forti e sicure, sempre un passo indietro rispetto a Sergio Manetti (poi a Martino) e a Giulio Gambelli, anche se loro sapevano che senza Bruno ogni cosa a Montevertine sarebbe stata diversa.

Lo voglio ricordare nelle vigne che ha tanto lavorato e amato, mentre cerca di spiegare a noi neofiti della campagna, in poche timide parole, la saggezza contadina, una saggezza che lui impersonificava.

Il mio pensiero va alla sua famiglia e alla famiglia allargata di Montevertine che da oggi dovrà fare i conti con una triste realtà.

Addio Bruno, che la terra che hai tanto lavorato e tanto amato ti sia lieve.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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