Drumon Riserva 2009: gli anni non passano invano2 min read

Di acqua, anzi di vino, ne è passato sotto i ponti da quando la Puglia evocava vini da taglio, cisterne e ben che andava, vini alcolici e rustici. Oggi le cose sono cambiate ed i vini della Puglia hanno conquistato un loro spazio , seppure non ancora consolidato nel panorama internazionale, un po’ meno in quello nazionale.

Basta parlare con gli addetti ai lavori, quelli che si occupano di marketing internazionale per percepire quanto in questi ultimi anni la Puglia del vino abbia guadagnato in termini di immagine e di mercato. Un successo, dovuto al buon rapporto prezzo-qualità innanzitutto, poi alla dinamicità dei produttori, ma soprattutto ad una strategia posta in atto dalle istituzioni regionali che hanno presentato la Puglia del vino in modo collettivo dandole massa e qualità allo stesso tempo.

Forse chiusi nel nostro particolare, non abbiamo la giusta percezione di quanto è avvenuto e sta avvenendo nel mondo del vino e quanto la Puglia sia diventata competitiva. Grande merito va quindi dato a quei produttori che hanno saputo innovare, creando con i loro vini una immagine più moderna, con vini ancorati alla tradizione ma interpretandola in modo più attuale, senza per questo rinunciare alla loro territorialità.

Francesco Cannito è uno di questi. Il Primitivo Drumon riserva 2009, migliora anno dopo anno, un po’ le viti raggiungono la maturità ed un po’ conta l’esperienza, comunque sia, questo Primitivo, proveniente da uve coltivate biologicamente, è veramente godibile. Senza ostentazione alcolica, al naso gioca tra i toni floreali appena accennati e frutti neri che ne fanno la base. Palato imponente, ma elegante, vellutato e succoso. Il frutto maturo sviluppa toni speziati che ricordano tabacco e liquirizia, mentre la buona spalla acida sorregge il tutto. Finale di buona lunghezza con morbidezza tannica tipica del vitigno.

 

 

 

 

 

 

 

 

Drumon Riserva 2009

Gioia del Colle Primitivo DOC

Az.: Cannito

Tel. 080 623529

Uvaggio: Primitivo

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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