Il Falcone, Nero di Troia dal cuore antico1 min read

Dal prossimo anno, se non erro, sarà sul mercato la nuova Docg Castel del Monte Riserva.

Il riconoscimento della prestigiosa denominazione è arrivata dopo un laborioso  lavoro affrontato parallelamente sul piano istituzionale e su quello produttivo, durato alcuni anni.

Che cosa cambierà per il consumatore ?

Per quello italiano sarà una garanzia in più di acquistare un prodotto che è stato assoggettato ad un disciplinare di produzione più restrittivo e quindi di maggior qualità(anche se non è sempre così).
Per quello estero, che è meno attento a queste classificazioni che spesso non capisce, conterà come al solito quello che troverà nel bicchiere.

Ad essere pragmatici ed in questo campo occorre esserlo se non si vuole essere abbagliati da false chimere, conta solo ed esclusivamente la qualità percepita e per farlo non c’è che un modo: degustare.

Non avrà sicuramente alcun problema a confermare la sua qualità il Falcone della storica azienda Rivera che è da anni un vino di riferimento del territorio.

Eccolo qui questo 2007,  moderno dal cuore antico. dal colore rubino intenso e dal profumo di  frutti neri e spezie.

Morbido e reattivo, senza ammiccamenti moderni, elegante ed austero con una dolcezza del frutto mitigata da una dosata acidità ed una trama tannica raffinata. 

Vino  destinato a durare nel tempo, almeno 8-10 anni se resistete alla tentazione di berlo prima. Abbinamenti classici con carni elaborate e formaggi stagionati.

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Falcone 2007
Castel del Monte Riserva DOC
Az. Rivera
Tel.: 0883.569501
Uvaggio: Nero di Troia-Montepulciano
Giudizio: Ottimo

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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