Il diario di un piccolo produttore innamorato……della burocrazia6 min read

Caro diario,
stamani sono veramente emozionato. Tra pochissimo arriverà la donna dei miei sogni, la bellissima responsabile dell’UFFICIO REPRESSIONI FRODI. Spero che tra una vidimazione di registro e l’altra il discorso possa uscire dall’ambito lavorativo……Ho anche messo in preventivo una bella passeggiata nel vigneto, ma devo stare attento a non entrare nello stesso filare dove il responsabile dell’UFFICIO VIGNETI DELLA CCIAA sta facendo dei controlli. Dovrò anche scansare l’addetto del CCPB che sta verificando che la conduzione agronomica del vigneto sia a norma per essere dichiarati “bio”. Ora che ci penso in vigna troverò anche quello del CONSORZIO DI TUTELA che da stamattina presto sta misurando i vigneti per poi passare ad ispezionare la cantina. Stavo dimenticandomi del funzionario ARSIA, anche lui in vigna per vedere a che punto sono i trattamenti insetticidi e di quello della GUARDIA FORESTALE, che un controllino lo fa sempre. Mi rendo conto che la vigna è troppo affollata, forse potrei farle vedere il nuovo agriturismo: ci sono delle camerette meravigliose…… No, meglio di no! Ora che ci penso arriverà quello della POLIZIA PROVINCIALE per la solita ispezione e non voglio mi rompa le uova nel paniere. Se passa speriamo arrivi assieme a quello POLIZIA MUNICIPALE, che deve darmi il parere sull’abitazione degli operai e magari al responsabile dell’ UFFICIO TECNICO COMUNALE per quel discorso delle recinzioni. Quindi in vigna no, in agriturismo neppure, non mi rimane che la cantina: anche se non è molto poetica mi farà comunque sentire a mio agio. Basta che non sopraggiunga tra capo e collo la GUARDIA DI FINANZA per controllare le denunce di produzione e magari quello dell’ASL per quella vecchia bega delle acque reflue. Ma adesso ti lascio. Sento arrivare un’auto….sarà lei? Fremo al pensiero!

Caro diario,
giornata da dimenticare. Non era lei, erano i CARABINIERI, che dovevano constatare che non avessi lavoratori extra-comunitari a nero. Lei ha telefonato dicendo che passerà nei prossimi giorni, ma la sentivo fredda e distante. Per fortuna non ho avuto tempo di pensarci perchè sono dovuto scappare  all’ARTEA perchè c’era un errore nella domanda di aiuti e poi alla CCIAA per un certificato identificativo dell’azienda. Da lì sono andato alla PROVINCIA, per far vidimare la domanda di estirpazione. A quel punto ho deciso di farle una sorpresa e così sono andato fino al suo ufficio, che è praticamente in capo al mondo. Meno male l’ho fatto! Stavo per scordarmi di presentare i moduli per il nuovo operaio. Per fortuna accanto al suo c’è quello dell’ISPETTORATO DEL LAVORO e così mi sono salvato in corner. Lei però non c’era, ma tanto non potevo neanche dedicargli tempo perchè la stessa pratica ho dovuto portarla di corsa sia  all’INPS che all’INAIL. Col fatto che dovevo presentarmi dai VIGILI DEL FUOCO per il corso non ce l’ho fatta nemmeno a passare dall’UMA a prendere il gasolio agricolo: dovrò tornarci. Con tutto questo andirivieni non ho potuto fare il trattamento e nemmeno travasare le botti grandi. Pazienza, lo farò domani! Non prima però di aver parlato con l’ARPAT  per quello stramaledetto controllo ambientale…….

 

La storiella è completamente inventata ma di vero c’è una cosa, anzi ce ne sono 20: gli enti con cui un produttore di vino, piccolo o grande che sia, deve (come minimo) confrontarsi praticamente ogni giorno. Sono il primo a dire che i controlli sono fondamentali ma credo che dovrebbero avere un “giusto dosaggio”. In altre parole: un piccolo produttore, che deve “anche” seguire vigna e cantina rischia di passare più tempo sui fogli che sui grappoli. Il problema è serio: da una parte i giusti controlli (che però non evitano  assolutamente lo sviaggiare irregolare di vino, certificati e cisterne da Lampedusa a Bolzano) dall’altra il dover convivere con la BUROCRAZIA, in maiuscolo, può portare anche a perdere di vista i reali valori. Possibile che non si riesca a raggruppare queste funzioni in 3-4 enti  o istituzioni che permettano a chi vuole rispettare le regole di non perdere intere giornate di lavoro per farlo?
Il grido di allarme mi è arrivato da un  produttore di Radda in Chianti, Paolo Cianferoni, che nella sua azienda si trova in questa difficile situazione. Aveva esternato il forte disagio su YouTube e così gli ho chiesto di rifarmi l’elenco mettendo accanto ad ogni ente quello a cui è preposto. Lo riporto di seguito. Come vedrete vi sono varie sovrapposizioni. Non potrebbe il Consorzio di Tutela (in questo caso il Chianti Classico) adoperarsi perchè alcune funzioni vengano accorpate? Fino a quando uno si chiama Antinori o Zonin, ha sicuramente impiegati per ogni singolo ente ma quando tutto deve essere gestito dal “one man jazz band”, cioè dal singolo produttore, la musica cambia ed il rischio è che la BUROCRAZIA venga vista solo come un ostacolo  e non come una garanzia.

          

CCIAA,  per certificato anagrafico identificativi dell’impresa, controllo dell’impresa, controllo dei vini per il rilascio delle denominazioni
UFFICIO VIGNETI DELLA CCIAA per ogni variazione di superficie vinicola, per denunce di produzione, controlli vari.
ARTEA agenzia per l’erogazione in Agricoltura, controlla la documentazione delle domande di aiuto.
CCPB nel mio caso l’organismo controllore biologico, come AIAB, ecc. controlla registri, acquisti, conduzione agronomica delle colture
GUARDIA DI FINANZA controlla contabilità, registri, estensione vigneti, numero delle viti, produzioni.
CARABINIERI controlli generali, come controlli sui lavoratori extra-comunitari e non, controllo sui rifiuti, macchine agricole su strada e non., ecc.. Praticamente l’organismo controllore dei prefetti e questure, dei Ministeri come Ambiente e Agricoltura e rispetto delle numerose leggi, oltre alle sofisticazioni (i NAS),
UFFICIO REPRESSIONE FRODI: vidimazione registri, controlli produzioni, bolle di accompagnamento, ecc.
POLIZIA MUNICIPALE, controlli generali, come le abitazioni dell’azienda per lavoratori extra-comunitari e non, licenze, rispetto delle numerose leggi vigenti, come ad esempio quelle sanitarie, il braccio armato dei Comuni.
UFFICI COMUNALI (UFFICIO TECNICO E ALTRI), controlla tutto quello che concerne: vigneti, cantine, abitazioni, recinzioni, ecc., Inizi di attività, DIA, concessioni, controlli delle acque reflue e delle acque di approvvigionamento.
CONSORZI DI TUTELA (nel mio caso il Consorzio Chianti Classico): controllo delle estensioni dei vigneti, delle produzioni, delle idoneità, servizi ispettivi.
ARSIA, controlli fitopatologici, obblighi vari (ad esempio, obbliga i trattamenti insetticidi contro lo scafoideo,  controllo delle trappole), controlli agronomici vari.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE, controlli domande di estirpazione, reimpianti, superfici dei vigneti, produzioni, concessioni di qualsiasi tipo con relativi controlli, prescrizioni nei luoghi con vincolo idrogeologico.
POLIZIA PROVINCIALE: il braccio armato dell’amministrazione provinciale (ad esempio le ispezioni negli agriturismi)
ASL: controllo e concessioni di inizio attività ma anche di proseguimento, controllo acque reflue e di approvvigionamento, controllo delle cantine, dell’imbottigliamento, per la vendita diretta, dei lavoratori. Inoltre i medici della medicina del lavoro che controllano tutti i lavoratori e gli ambienti di lavoro (i coltivatori diretti però non sono controllati… chissà perchè), prescrizioni, corsi obbligatori, controlli haccp ecc.
ISPETTORATO DEL LAVORO: controllo dei lavoratori, delle assunzioni e dei licenziamenti.
VIGILI DEL FUOCO: corsi obbligatori, controllo cisterne gasolio, controlli estintori, rilascio conformità.
GUARDIA FORESTALE, per controlli sui vigneti
INAIL: controlli sui lavoratori e infortuni
INPS: controlli aziendali vari, "Dichiarazione Aziendale"  obbligatoria, controllo quantità delle ore necessarie per la conduzione, controllo dei pagamenti LAS e LAA.
ARPAT: accertamenti ambientali, controlli tecnici vari
UMA: eroga e controlla le quantità di gasolio agricolo utilizzato.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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