Gran Cuvèe XXI secolo, uno spumante col botto2 min read

 E’ un peccato che gli spumanti vengano relegati solo a testimoniare le feste e le ricorrenze, meriterebbero più attenzione data la loro godibilità e capacità di supportare qualsiasi pietanza.
Le bollicine piacciono a tutti, mettono allegria e la tentazione di aprirli con il botto è irresistibile.
Gli esperti storceranno il naso, ma s’è mai visto un fine anno senza che il tappo voli in aria, ma ve lo immaginate: aspettare la fine dell’anno con tutti che contano e voi che pian piano sollevate il tappo senza far rumore, evitando che le briose bollicine sprigionino tutta la loro forza, producendo un discreto quanto melanconico sp..sss….. Su andiamo! lasciamo per una volta all’anno, che la sia pur riprovevole abitudine faccia il suo corso e tutti abbiano a godere.
Quest’anno vi consiglio di farlo con uno spumante pugliese tra i migliori di sempre : Gran Cuée XXI secolo 2007 delle cantine sanseveresi di d’Araprì Un brut di estrema finezza che solo i grandi spumanti riescono ad esprimere
Ottenuto da uve di Bombino Bianco, Montepulciano e Pinot Nero che provengono da vigne di oltre 30 anni, viene dopo la formazione della cuvée, lasciato a riposare per almeno 48 mesi nei sotterranei della cantina. Colore giallo paglierino brillante con profumi persistenti di crosta di pane e lievito, per poi proseguire con note floreali ma anche di frutta esotica.
In bocca la bolla carbonica risulta molto fine, elegante e ripropone lo stesso quadro olfattivo con un buon corpo, ben equilibrato. Il finale è persistente con ricordi di mela verde molto piacevoli e sfumature sapide. E’ adatto ad accompagnare crostacei e salmone ma anche piatti leggeri della tradizione pugliese. Temperatura di servizio 12-13°.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gran Cuvée XXi secolo 2007

Az.: d’Araprì

Tel. 0882 227643

Uvaggio: Bombino Bianco+Montepulciano+Pinot Nero

Giudizio: Eccellente

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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