L’ Aglianico del Vulture premia solo chi sa attenderlo1 min read

Uno dei grossi limiti che l’Aglianico incontra nel gradimento di un più vasto pubblico e quindi nella sua diffusione, è la sua esuberanza tannica, che gustativamente si traduce in una eccessiva astringenza.

Diventa un grosso limite per chi invece è abituato a bere vini morbidi, rotondi e senza asperità finali, un po’ il contrario dell’Aglianico, al primo impatto abbastanza scontroso.

Questa sua caratteristica, d’altronde comune a molti grandi vini, si pensi al Barolo o al Barbaresco è uno degli elementi che permette al vino di invecchiare, in sua mancanza la maturazione del vino si trasformerebbe in un’agonia, il cui unico risultato sarebbe la sua imbevibilità.

La tecnica di coltivazione, epoca di raccolta, passaggio del vino in legno ed affinamento in bottiglia, gli permetteranno di smussare quegli angoli che per molti costituiscono un handicap.

Vi proponiamo il Guadarrà 2006, che  uscito sul mercato da qualche anno (ma non vi sarà difficile reperirlo) mostra la sua perfetta maturazione donandoci sensazioni di grande piacevolezza.

Un esempio di come diventa l’Aglianico, quando si ha la pazienza di aspettare che il tempo svolga la sua azione.

Olfatto costituito da un intreccio di spezie mentolate e frutti neri a cui si aggiungo note di tabacco e liquirizia.

In bocca il trascorrere del tempo gli ha dato più morbida struttura mentre i suoi fitti tannini stanno lentamente arrotondandosi piacevolmente anche se sono ben lungi dall’essere domati. Vino dal grande potenziale di invecchiamento

 

 

 

 

 

Guadarrà 2006

Aglianico del Vulture DOC

Az. Bisceglia

Tel.0972.877033

Uvaggio: Aglianico

Giudizio: Ottimo

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

 

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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