Uno dei grossi limiti che l’Aglianico incontra nel gradimento di un più vasto pubblico e quindi nella sua diffusione, è la sua esuberanza tannica, che gustativamente si traduce in una eccessiva astringenza.
Diventa un grosso limite per chi invece è abituato a bere vini morbidi, rotondi e senza asperità finali, un po’ il contrario dell’Aglianico, al primo impatto abbastanza scontroso.
Questa sua caratteristica, d’altronde comune a molti grandi vini, si pensi al Barolo o al Barbaresco è uno degli elementi che permette al vino di invecchiare, in sua mancanza la maturazione del vino si trasformerebbe in un’agonia, il cui unico risultato sarebbe la sua imbevibilità.
La tecnica di coltivazione, epoca di raccolta, passaggio del vino in legno ed affinamento in bottiglia, gli permetteranno di smussare quegli angoli che per molti costituiscono un handicap.
Vi proponiamo il Guadarrà 2006, che uscito sul mercato da qualche anno (ma non vi sarà difficile reperirlo) mostra la sua perfetta maturazione donandoci sensazioni di grande piacevolezza.
Un esempio di come diventa l’Aglianico, quando si ha la pazienza di aspettare che il tempo svolga la sua azione.
Olfatto costituito da un intreccio di spezie mentolate e frutti neri a cui si aggiungo note di tabacco e liquirizia.
In bocca il trascorrere del tempo gli ha dato più morbida struttura mentre i suoi fitti tannini stanno lentamente arrotondandosi piacevolmente anche se sono ben lungi dall’essere domati. Vino dal grande potenziale di invecchiamento
Guadarrà 2006
Aglianico del Vulture DOC
Az. Bisceglia
Tel.0972.877033
Uvaggio: Aglianico
Giudizio: Ottimo
Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno