Il Macarico sprizza il territorio da tutti i pori1 min read

Vorrei avere le stesse certezze che dimostrano a volte alcuni miei colleghi, quelli che degustando un vino, riescono a trovarvi quello che neanche la più fervida delle menti oserebbe immaginare.

E’ vero, il vino non è solo mera scomposizione di elementi: è emozione soprattutto ed è giusto che chi scrive di vino, in modo divulgativo, cerchi di trasmettere al lettore le sensazioni che ne hanno accompagnato la degustazione. Purché non diventi pura esibizione, come spesso accade.

Non credo di incorrere in questo rischio se dico che il Macarico 2008 dell’omonima azienda diretta da Rino Botte in quel di Barile, è vino senz’altro muscolare, di quelli che mostrano potenza e che sprizzano territorio da tutti i pori.

Aggiungeteci una connaturale osticità tannica del vitigno, appena appena al momento, domata da una permanenza in rovere ed avrete un quadro molto vicino alla realtà.

Aggiungeteci anche che proviene da un vigneto fitto fitto, 9600 piante per ettaro (mica bruscolini) ed il quadro andrà completandosi, spiegando anche la sua naturale forza e concentrazione.

Eppure… non c’è alcuna sensazione di un frutto appesantito, non un accenno ad una “marmellosità “spesso connaturata a vini concentrati. Se il termine non risultasse abusato, direi che è elegante nonostante tanta potenza.

I profumi di frutti neri sono al momeno i prevalenti misti a quelli di spezie, mentre l’astringenza finale ancora indomita unita ad una tonica acidità ci dànno il segno della longevità. Un vino destinato ancora a dirci molto e per molti anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Macarico 2008

Aglianico del Vulture DOC

Az. Macarico

Tel.: 0972 771051

Uvaggio: Aglianico

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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