Dal cuore del Vulture un vino “oraziano”1 min read

L’Aglianico si sa non è vino facile:  si scontra con i gusti di un consumatore medio che il più delle volte cerca nel vino, soprattuttto al palato, morbidezza, rotondità e tannini molto docili.

Il consumatore più evoluto invece lo apprezza per il suo carattere, scontroso ed ostico in gioventù, ma che con il passare del tempo, diventa sempre più avvicinabile.

I suoi tannini si arrotondano, mentre la sua acidità resta lì a ricordare la sua origine collinare e molto spesso la sua lieve ma percettibile sapidità sottolinea la sua origine da terreni lavici .

Molti lo hanno chiamato il Barolo del sud per alcune affinità con il grande vino piemontese, che come l’Aglianico ha bisogno di passare qualche anno tra botte e bottiglia prima di essere apprezzato compiutamente. Non deve quindi sorprenderci che un’azienda come quella di Armando Martino e di sua figlia Carolin commercializzi ora l’annata 2007.

Il vino proviene da viti allevate ad alberello a grande densità per ettaro.

Un gran bel naso con profumi intensi di confettura di amarena che resta centrale anche quando le spezie del rovere fanno capolino donandogli quella ricercata complessità.

Al palato mostra potenza, struttura e nervosa morbidezza con trama tannica fitta e tannino da vendere anche se in parte domato.

Non crediamo di sbilanciarci se diciamo che questo vino avrà ancora tanti anni davanti a sè e renderà felici coloro che avranno la pazienza di coglierlo nella sua completa e piena maturità.

 

 

Oraziano 2007

Aglianico del Vulture DOC

Az. : Martino

Tel.:0972.720005

Uvaggio: Aglianico

Per gentile concesisone del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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