Passito di Saracena, Moscato entusiasmante1 min read

Quando a fine serata, dopo avere onorato la tavola con cibi e vini pensate di chiudere in bellezza, per una volta non abbandonatevi al rito del superalcolico.

Beninteso nulla in contrario se si beve ,con moderazione, cognac, rum, whisky, porto o qualsiasi alcolico degno di essere gustato con calma e giusta riflessione.

Ma perché negarsi il piacere di bere qualcosa di speciale che si ha voglia di ricordare e raccontare? Allora concediamoci a fine pasto uno dei vini meravigliosi che solo l’Italia del sole, nelle sue regioni più profonde come la Calabria sa regalare.

Il Moscato di Saracena si ottiene seguendo un antichissimo procedimento, che prevede due vinificazioni separate. Il mosto di Guarnaccia Bianca e Malvasia  viene concentrato attraverso la cottura e poi vi si aggiunge il mosto della uva Moscato, precedentemente appassita, che riavvia una lenta fermentazione, ottenendo così un raffinatissimo vino da meditazione.

Quello di Luigi Viola e della sua famiglia ha colore giallo ambrato e sfumature dorate con profumi intensi di fichi secchi, frutta disidratata e note agrumate.

Se il naso è già piacevole al palato emerge in tutta la sua potenza e complessità, presentando più nitidamente albicocca candita, miele e buccia di arancia in marmellata.

Il finale di bocca è molto lungo e di sorprendente freschezza acida che lo rende prezioso e molto godibile. Provate d’estate ad accompagnarlo, leggermente fresco, con qualche dolcetto di mandorla; ne rimarrete entusiasti.

Moscatoo Passito di Saracena 2009

Calabria IGT

Az. Cantine Viola

Tel.:0981.349099

Varieta: Moscato, Guarnaccia e Malvasia

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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