L’aprile che non ti aspetti e la regola dei 3 dieci2 min read

Eh già!
Ad aprile il clima ci ha ricordato che eravamo ancora all’inizio della primavera.
Il mese è stato completamente diverso da quello precedente, portando una parvenza di normalità meteorologica, anche se a molti è sembrata fuori luogo.

A marzo eravamo stati abituati ad una totale o quasi assenza di precipitazioni, con temperature alte per il periodo stagionale; questa situazione è stata totalmente ribaltata.

Ai primi di aprile siamo arrivati in vigna rapidi, potendo usufruire della bella stagione per completare molti lavori in campagna. Le potature erano ormai finite, e le stesse operazioni di legatura del capo a frutto e di manutenzione dei vigneti andavano spedite.

La vite registrava un po’ in tutte le aree un anticipo fenologico di sette-dieci giorni rispetto al 2011, che in linea generale voleva dire anche un anticipo di dieci-quindici giorni rispetto alle medie stagionali. Così le prossime ferie estive rischiavano di saltare per una vendemmia sicuramente anticipata!!

Ad oggi questo anticipo è rientrato, come pure tutto il vantaggio che ci eravamo presi con i lavori in vigneto, poiché il tempo piovoso ed umido non ci ha permesso di lavorare molto in campagna.

Ma la vera grande notizia di questo aprile, è stato il ritrovare la pioggia, con il ritorno positivo di un trend piovoso che ci ha accompagnato per tutto il mese. Infatti sono stati ottimi gli accumuli piovosi da nord a sud, che hanno frenato nettamente l’andamento siccitoso che stava assumendo contorni preoccupanti per tutti, non solo per la viticoltura. Comunque anche se le piogge sono state in alcuni casi sopra le righe, probabilmente non basteranno per colmare il deficit accumulato già dalla scorsa estate.

E in vigna ci si è accorti notevolmente del cambio di rotta. L’erba è cresciuta velocemente sotto i filari, il germogliamento della vite è apparso più irregolare e sensibile agli sbalzi termici ed al terreno bagnato, facendo assumere alle nuove foglioline anche colori chiari, ma soprattutto si sono verificate le condizioni ideali per lo sviluppo della peronospora. Infatti verso la fine del mese si è verificate un po’ ovunque la regola dei 3 dieci, che permette di formulare un primo approccio di difesa contro la peronospora.

Infatti i 3 dieci non sono altro che il verificarsi nello stesso momento  di almeno dieci centimetri nella lunghezza dei germogli, di dieci gradi di temperatura media e dell’arrivo di dieci millimetri di pioggia nelle ventiquattro ore, condizioni che determinano la partenza dell’infezioni primaria del fungo della peronospora.

Per i più tecnici del settore, segnalo anche l’instaurarsi di botrite sulle foglie più vecchie, che sono state sotto la pioggia e bagnate fin dall’inizio del loro fuoriuscita. E’ facilmente riconoscibile poiché produce delle necrosi abbastanza circolari sulle foglie basali, ma senza gravi ripercussioni future.

Insomma, sicuramente tutto un altro mese rispetto  a quello dell’anno scorso!

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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