Tenute Girolamo: sobrio Minutolo1 min read

All’inizio erano solamente due, poi diventarono di più. Adesso non c’è quasi cantina in Puglia che non abbia tra i suoi vini il Minutolo o Fiano, come ancora viene indicato in etichetta, generando la solita confusione.

Già perché il Minutolo con il vitigno di origine campano non ha nulla a che vedere. Le sua caratteristiche aromatiche sembrano avvicinarlo più al moscato anziché allo splendido vitigno irpino. I produttori pugliesi sembrano credere molto in quest’uva.

Un vino non facile da abbinare in un pasto. Inoltre le produzioni sono ancora condizionate dalla giovanezza degli impianti ed è quindi presto per dire come si evolverà.

Tuttavia cominciano a profilarsi interpretazioni differenziate : da quelle fortemente caratterizzate che offrono un profilo olfattivo accattivante ed intenso (il cui abbinamento al cibo diventa spesso problematico) alle versioni più secche a residuo zuccherino quasi zero, con potenza olfattiva meno intensa ma capace di reggere bene anche un intero pranzo.

Appartiene a questa versione il Capo di Gallo delle Tenute Girolamo, dove l’impatto olfattivo si sposta verso le note agrumate, velate da quelle floreali di acqua di rose, anziché su quelle fruttate di albicocca ed ananas così tipiche di altri Minutolo.

Una interpretazione basata sulla freschezza, dove l’acidità gioca un ruolo determinante nell’affermazione di un quadro complessivo che si muove in scioltezza recuperando nel finale una discreta sapidità.

Una versione, quella della cantina di Martina Franca, tesa a farne un vino da tutto pasto, anziché un piccolo, curioso e piacevole fenomeno.

 

Capo di Gallo Fiano

Puglia IGT

Az. Tenute Girolamo

Tel.080 4402088

Uva: Minutolo

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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