Settembre 2011, estate infinita e con molte difficoltà2 min read

Temperature vicine ai trenta gradi, sole, spiagge affollate, code in autostrada. Non stiamo parlando di agosto, ma di settembre!

Clima pressoché sempre estivo per quasi tutto  arco del mese, con il risultato che questo settembre potrebbe essere in assoluto fra i più caldi degli ultimi 150 anni;  ed è successo per quasi tutta l’Europa.

Ci siamo subito abituati ad un settembre dalle caratteristiche quasi costantemente estive, che non ha permesso all’autunno di mostrare il giusto piglio, ma solo qualche timido bagliore. La colonnina di mercurio ha localmente raggiunto i picchi più elevati dell’anno con temperature oltre i 30°C. Questo dopo un’estate all’inizio molto fresca, giusto ricordando “lugliembre”.

A tal proposito un pensiero mi è venuto in mente: non è che settembre ha cambiato posto con  agosto??  Invece no, perché siamo in piena vendemmia, e vi assicuro che lavorare sotto questo caldo è stato complicato.

La prima difficoltà è stata quella di capire se eravamo nel momento idoneo per la raccolta. La primavera anticipata e la forte calura del mese di agosto avevano impresso accelerazione alla vite e alla maturazione, ma che in alcune aree si erano trasformati in arresto vegetativo della pianta. Infatti, acidità e zuccheri seguivano il loro trend evolutivo non per maturazione ma per concentrazione del contenuto degli acini che appassivano per insolazione ed alte temperature.

Sono state molte le difficoltà operative, legate al vitigno, al luogo di coltivazione ed altre ancora, poiché i campionamenti sulle uve erano molto difformi all’interno della stessa area e non tornavano con le prime uve raccolte in cantina.

Ogni vigneto e soprattutto ogni vitigno hanno avuto un loro decorso, quasi soggettivo e personale che così a dirsi parrebbe negativo, ma che invece è stato positivo perché ha determinato ed esaltato l’espressione del territorio.

Sicuramente per me è stata una delle vendemmie più lunghe, però anche più interessanti.

Partire dalla campionatura delle uve per scegliere da quali vigneti staccare le prime uve e poi fermarsi per ricominciare dopo qualche giorno, oppure fare più vendemmie nello stesso filare, o raccogliere nelle ore più fresche è stata una necessità qualitativa.

Infatti, il ritornello di settembre era “vendemmia sì, vendemmia no” ma come per la maggior parte dei casi è sempre il cielo a fare l’ago della bilancia, e direi che ci ha aiutato moltissimo.

Le raccolte in ogni caso sono state tutte anticipate, da qualche giorno sino a due settimane a seconda delle diverse zone, con cali produttivi generalizzati.

In ogni caso penso che il 2011 sarà un’annata eccellente in termini di maturità tecnologica (accumulo zuccherino, equilibrio acido, eccetera) mentre resta qualche dubbio sulla maturità fenolica, anche se non mancheranno gli aromi e i profumi del sudore faticato di tutti i vendemmiatori sotto il sole di settembre!

 

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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